Quanti soldi si possono prelevare dal conto e portare all’estero? La domanda è lecita anche alla luce della politica della limitazione del contante in atto in Italia. A questa domanda si può pensare ad una pratica fatta da qualche furbetto. In realtà portare i soldi all’estero spesso è una necessità. Ed è anche una pratica legale se si rispettano le norme che regolano l’esportazione di valuta.
Vediamo come possiamo portare i soldi all’estero.
Quanti soldi si possono prelevare dal conto e portare all’estero?
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Immaginiamo di voler fare un viaggio in un luogo dove i bancomat non sono proprio dietro ogni angolo. Portarsi dei contanti all’estero diventa una necessità. Supponiamo di andare a vivere per sei mesi a Lisbona o a Buenos Aires. Potrebbe essere conveniente aprire un conto su una banca di quel luogo e trasferivi del denaro. Tutto questo è possibile se i soldi sono di provenienza lecita e se derivano da guadagni dichiarati al Fisco.
Attenzione però alla distinzione da trasferire denaro tramite banca o trasportarlo in contanti. Nel primo caso non ci sono particolari limitazioni, specialmente se il trasferimento avviene in un paese appartenente all’Unione Europea. Basta un bonifico e il gioco è fatto.
Ma se si esporta valuta in contanti il discorso cambia. Il limite al trasferimento all’estero di soldi cash è di 9999 euro. Per cifre a partire da 10mila euro, per portare soldi contanti all’estero occorre fare una dichiarazione alla Agenzia delle Dogane
Come trasferire del contante all’estero
Quindi, se si vuole portare della valuta all’estero, sotto la cifra dei 10mila euro non è necessario dichiarare nulla. Oltre 10mila euro va compilato il modulo per il trasferimento di valuta contante. Nella dichiarazione va indicata la provenienza dei fondi e il modo in cui il denaro verrà impiegato. Se i soldi sono destinati ad un’altra persona e le modalità del ricevente.
Riempire il modulo è un obbligo. La mancata dichiarazione porta a multe salatissime, come l’immediato sequestro della somma del 40% eccendente la cifra dei 10mila euro. Oltre a una sanzione amministrativa che parte da 300 euro