I titolari di un conto corrente possono prelevare dal bancomat o dal libretto postale tutti quanti i soldi di cui dovessero necessitare? Sono forse tenuti al rispetto di vincoli e restrizioni imposte dai regolamenti e dalle normative di vigilanza che disciplinano l’operato degli istituti di credito? Quanti hanno depositato i propri risparmi alle Poste o alle banche potrebbero chiedersi se esiste un tetto massimo di prelievo di contanti. E, in caso affermativo, se esitano strategie cui ricorrere per eludere i limiti e prelevare la somma desiderata. Questi ed altri interrogativi affollano la mente dei risparmiatori italiani la cui stabilità emotiva e spirituale è messa a dura prova dal diffondersi del coronavirus.
Il ritiro dei contanti contro il prelievo forzoso?
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Le notizie ventilate sull’arrivo di nuove imposte, prima fra tutte la virus tax, scuote sin dalle fondamenta le poche certezze dei contribuenti italiani. Voci di corridoio inseguono bufale che attecchiscono facilmente su un terreno disseminato di timore e precarietà. L’urlatore che affida ai quattro venti la necessità per il governo di un prelievo forzoso dai conti correnti raccoglie innumerevoli proseliti. Si teme per la sorte dei risparmi depositati in banca o lasciati in giacenza sul conto corrente postale o bancario.
Il timore di patire deprivazioni potrebbe indurre a risoluzioni poco vantaggiose o del tutto errate. Intanto le misure di contenimento dell’epidemia consentono spostamenti assai ridotti e controllati dalle forze dell’ordine. Si avverte il bisogno, ora più in altre circostanze, di disporre prontamente e a casa di denaro in contanti. E di conseguenza ci si chiede quanti soldi si possono prelevare dal bancomat o dal libretto postale e con quale cadenza.
Quanto soldi si possono prelevare dal bancomat o dal libretto postale?
Chi intende prelevare somme di denaro dal proprio conto deve sapere che ogni operazione cade sotto l’occhio dell’anagrafe tributaria. Tanto il prelievo quanto il versamento di moneta liquida sono tracciati e conservati negli archivi della suddetta anagrafe. Ciò non vuol dire che per l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza indaghi su tutte le operazioni bancarie o postali effettuate dal correntista. Più semplicemente accade che alcuni trasferimenti di denaro o il deposito di contanti allertino le autorità impegnate a scongiurare evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
L’importo massimo che si può quotidianamente prelevare da conto corrente bancario o postale ammonta a 500 euro. Se il correntista dovesse aver bisogno di una somma superiore dovrà inoltrare specifica richiesta all’istituto di credito che ha in custodia i propri risparmi. In definitiva, il titolare di un conto può prelevare la quota di denaro che desidera senza restrizioni. Conviene, tuttavia, sapere che se si prelevano più di 10mila euro al mese il funzionario dell’istituto di credito deve fornirne comunicazione all’Uif. L’Unità di Informazione Finanziaria riceve segnalazioni relative a poderosi prelievi di contanti e attiva controlli sulla destinazione d’uso degli stessi. L’Uil ha individuato nella somma di 12.500 euro il prelievo limite consentito in una sola operazione per contenere elusione fiscale e riciclaggio.