In Italia chi esercita attività di impresa, arti e professioni è univocamente identificato dal Fisco con una sequenza di 11 cifre. Ovverosia, con la partita IVA che è univoca. Il che significa, giusto per fissare le idee, che non esistono due lavoratori autonomi o piccoli imprenditori che possano avere la stessa partita IVA.
In più, sulla partita IVA c’è anche da dire che il contribuente, nel rispetto dei requisiti di accesso previsti, può pure esercitare l’attività avvalendosi di una tassazione agevolata. Rispetto a quello che è il regime fiscale ordinario.
Quanti soldi servono per aprire una partita IVA nel 2022 in regime ordinario ed anche forfettario
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Per esempio, attualmente in Italia ci sono le partite IVA che operano nel cosiddetto regime forfettario. Precisamente, un regime grazie al quale, con un’imposta piatta e sostitutiva, il reddito imponibile del lavoratore autonomo o del piccolo imprenditore è tassato al 15%. Detto questo, vediamo quali sono i costi previsti. Al fine di poter aprire una posizione IVA.
Zero euro è la risposta a quanti soldi servono per aprire una partita IVA nel 2022. Dato che, in regime ordinario ed anche forfettario, la partita IVA si può aprire online a costo zero. Anche senza doversi appoggiare a un commercialista. Basta infatti collegarsi con un’identità digitale al sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e compilare e trasmettere il modello di avvio dell’attività. Che per il piccolo imprenditore e per il lavoratore autonomo è il modello AA9/12.
Con il modello AA9/12 non ci sono mai costi per aprire una posizione IVA
Non solo per l’apertura ma anche per chiudere la partita IVA alle imprese individuali e ai lavoratori non serve il commercialista. In più, la partita IVA presto sarà una scelta più vantaggiosa che mai grazie alla tassazione agevolata con il doppio binario.
Dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate per trasmettere il modello AA9/12 servono, come sopra accennato, le credenziali. Ovverosia, quelle rilasciate dal Fisco oppure il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Così come, per autenticarsi, si può utilizzare pure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) e a Carta d’Identità Digitale (CIE).
Sempre con il modello AA9/12, in base ai ricavi o ai compensi presunti e agli altri requisiti previsti, il lavoratore autonomo o piccolo imprenditore che apre la partita IVA può, inoltre, optare per la scelta del regime ordinario. In alternativa, può optare per la scelta del regime fiscale del forfettario.
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