Chi non ha mai avuto un conto corrente bancario o postale si chiede quanto denaro bisogna versare al momento dell’apertura. Altri consumatori si chiedono invece se bisogna avere una busta paga o uno stipendio per diventare titolari di conto corrente. Più che interrogarsi su quanti soldi servono per aprire un conto corrente in banca si dovrebbero conoscere i costi di gestione su base annuale. Prima di sottoscrivere un contratto con un particolare istituto di credito conviene infatti procurarsi diversi preventivi e confrontarne i costi in modo da optare per il più vantaggioso.
Per i contribuenti economicamente più deboli esiste la possibilità di aprire un conto corrente di base che garantisce una serie di agevolazioni. Secondo quanto stabilisce il Decreto legislativo 214/2011 il conto di base assicura ai consumatori meno abbienti costi di gestione particolarmente vantaggiosi. In un precedente articolo la Redazione ha indicato “Con quale reddito ISEE è possibile non pagare tasse sul conto corrente e tenere i soldi in banca senza costi”. Ma quanti soldi servono per aprire un conto corrente in banca e quale il primo versamento minino da effettuare per la procedura di apertura? Non deve stupire che in molti casi è possibile aprire un conto corrente presso un istituto bancario senza dover sborsare denaro.
Quanti soldi servono per aprire un conto corrente in banca?
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Sono in costante aumento gli istituti bancari che per attrarre il maggior numero di clienti offrono conti corrente a zero spese o con costi assai modesti. Tali agevolazioni raggiungono per lo più i clienti più giovani e le fasce economicamente più deboli dei consumatori. I nuovi clienti possono spesso aprire un conto senza sostenere alcuna spesa se accettano di accreditare lo stipendio o la pensione. In alternativa l’istituto bancario potrebbe richiedere un versamento iniziale pari a 3.000 euro. Oltre alla condizione di non prelevare la somma in giacenza per qualche mese.
Tuttavia anche quando al momento della sottoscrizione del contratto non si richiede l’esborso di denaro bisogna comunque sostenere dei costi di gestione. Si tratta di costi fissi che includono il canone annuo, quello relativo alle carte di pagamento, le imposte di bollo. A ciò si aggiungono talvolta i costi per l’invio delle comunicazioni cartacee, per la richiesta di servizi specifici, per eventuali interessi in caso di conto in rosso ecc. Tali costi variano sensibilmente a seconda delle specifiche esigenze e dei servizi bancari di cui fa richiesta il titolare di conto corrente. Solitamente partono da un minino di circa 80 euro annui.