Quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 63 anni?

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Molti lavoratori e lavoratrici si chiedono quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 63 anni. Se si è in possesso dei requisiti necessari ciò significherebbe anticipare la pensione di ben 4 anni. Si tratta di un vantaggio enorme soprattutto quando l’età avanza e il tempo sembra sfuggire fra le dita come sabbia al vento. Certo permane il dubbio relativo all’importo degli assegni pensionistici che si percepiranno nel momento in cui sceglie una qualche forma di prepensionamento. Il timore di fondo è sempre quello di perdere soldi sulle mensilità della pensione e di non riuscire a conservare un tenore di vita simile al precedente.

D’altronde la vecchiaia potrebbe portare con sé problemi di salute e il venir meno dell’autosufficienza. E ciò renderebbe assolutamente necessario rivolgersi a personale sanitario e addetti alla cura della persona per svolgere le attività quotidiane. Ovviamente per avvalersi di aiuti e per ricevere assistenza occorre preventivare spese non trascurabili. Non a caso la Redazione ha risposto a quanti chiedevano “A quanto ammontano le pensioni INPS 2021 con meno di 40 anni di contributi?”. Ma al di là di eventuali tagli sul rateo mensile verifichiamo quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 63 anni.

Quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 63 anni?

Chi lavora ormai da decenni e ha un cumulo contributivo rilevante accede alla pensione anticipata a prescindere dall’età. Ciò significa che appena soddisfa il requisito contributivo può abbandonare l’impiego anche a 63 anni e inoltrare richiesta di pensionamento. Per gli uomini è necessario un montante di contribuzione pari a 42 anni e 10 mesi, mentre per le lavoratrici sono sufficienti 41 anni e 10 mesi. Secondo quanto stabilisce il Decreto legislativo 214/2011 matura il diritto al trattamento previdenziale prima dell’età pensionabile il lavoratore che accumula una specifica anzianità contributiva.

Inoltre esiste un ulteriore canale di pensionamento che consente di concludere la carriera professionale a soli 63 anni. Si tratta dell’Ape sociale che conferisce un’indennità economica ad alcune categorie di lavoratori in possesso di 30 o 36 anni di contribuzione. In particolare si richiedono 30 anni di copertura assicurativa ai disoccupati, ai lavoratori con invalidità almeno pari al 74%, a chi assiste familiari disabili da almeno un semestre. Scatta il requisito contributivo di 36 anni per chi invece svolge un’attività gravosa, anche se le lavoratrici con figli godono di facilitazioni contributive. Per ogni figlio infatti le donne maturano il riconoscimento ad un anno di contributi e nel limite massimo di due anni.

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