Non è facile pensare a come occupare le ore libere se stiamo soffrendo fisicamente a causa di qualche male. Dovremmo innanzitutto liberarci dei problemi lavorativi, in questo la legge ci aiuta. Il resto è solo un nostro impegno che non dovremmo sottovalutare.
Stiamo prendendo tante medicine per curare una malattia che ci impedisce di lavorare, non siamo abituati ad avere tanto tempo libero. Non è una situazione facile da gestire. Se le energie rimaste sono davvero poche, l’idea di mollare tutto potrebbe prendere il sopravvento. Ma non dobbiamo arrenderci. È normale essere abulici o soffrire di apatia, nei periodi più grigi manca l’entusiasmo e le preoccupazioni complicano il quadro generale rendendolo ancora più negativo.
La prima cosa da fare è togliersi i pensieri lavorativi per poi concentrarsi sulle cure, su come occupare il tempo libero e su come riprendere le forze e guarire.
Le legge ci protegge
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Dobbiamo sapere per cominciare che i CCNL, cioè i contratti nazionali del lavoro, prevedono un periodo di comporto in cui il lavoratore assente da malattia non può essere licenziato. Molti contratti prevedono la possibilità di mettere il standby il termine andando oltre il tempo stabilito nel caso in cui il lavoratore non sia ancora guarito. È necessario che il richiedente stia curando una patologia grave, che sia sottoposto a terapie salvavita e che si munisca dei debiti certificati medici. Sono esclusi dai giorni di assenza quelli di ricovero ospedaliero, di day-hospital e quelli dedicati alle terapie.
Quante settimane possiamo stare in casa senza essere licenziati? I contratti di commercio prevedono 180 giorni in un anno solare, i contratti dei metalmeccanici prevedono periodi diversi in base all’anzianità. Per esempio con anzianità di 3 anni sono previsti 6 mesi di assenza. Nei contratti scolastici sono 18 i mesi di assenza per malattie verificatesi nel triennio precedente, colf e badanti hanno diritto a 45 giorni all’anno. Il periodo di comporto varia a seconda del contratto e dovremmo informarci bene per godere dei giorni che ci spettano senza correre rischi di licenziamento.
Quante settimane possiamo stare in casa e cosa fare per stare meglio
Stare in casa non ci piace ma siamo costretti quando la salute manca e il nostro organismo sta soffrendo. Gli studi sono chiari in proposito, un’alta percentuale delle persone che si ammalano soffrono di apatia o depressione a cui spesso si aggiungo gli stati d’ansia. I medici sono concordi nello stabilire che, anche se non è facile, dovremmo trovare un obiettivo, uno scopo che esuli dalla malattia ma che tenga conto delle forze rimaste. Per esempio imparare a suonare uno strumento. Terrà la mente occupata, impiegheremo al meglio il nostro tempo ed eviteremo di stancarci oltre il dovuto. Una cosa che la malattia ci fa perdere è il controllo. Quando stiamo male non possiamo decidere quando fare le cose, come farle, con chi farle. Anche se dedichiamo solo 30 minuti a un amico, questo tempo potrebbe essere ben speso. La nostra mente prenderà quel piccolo lasso di tempo come una pausa.
Miglioriamo la qualità della nostra vita. Quando stiamo male è importante che le ore di riposo siano di qualità. Se stiamo in casa e ci stiamo riprendendo, ascoltiamo musica, facciamo esercizi di respirazione, rilassamento e meditazione. Consumiamo tisane alle erbe e utilizziamo l’aromaterapia. In molti casi la compagnia di un animale domestico può aiutarci a sentirci meno soli.