Con l’estate le spiagge, le vie delle città e le piazze si riempiono di ragazzi e persone con magliette e abbigliamento super colorato. T-shirt con stampe diverse, con colori tipicamente estivi. Pochi sanno però che una semplice t-shirt può finire con il mettere nei guai chi la vende e chi la indossa. Soprattutto chi vende queste maglie, tanto nei negozi che sulle bancarelle, e non sta attento a delle regole basilari, rischia molto.
A volte anche chi personalizza semplicemente le maglie facendo stampare, dalla propria tipografia di fiducia, frasi e immagini, potrebbe essere assoggettato a delle sanzioni. Soprattutto se non si presta attenzione a delle precise regole su cosa si può o non può stampare, a maggior ragione se l’obiettivo è il lucro.
Quando una semplice maglietta può mettere nei guai chi la vende e chi la indossa
Indice dei contenuti
In Italia vigono le regole sul diritto d’autore. Copiare un marchio per esempio è illecito, se non si era autorizzati dal proprietario del marchio stesso. Lo stesso vale per opere di ingegno, opere letterarie, opere d’arte, aforismi e così via. In buona sostanza utilizzare qualcosa coperto dai diritti d’autore e da copyright è illecito. Così come riportare su una maglia qualcosa che appartiene ad un altro, potrebbe essere per le stesse motivazioni, a sua volta un illecito.
Questo soprattutto se le iniziative sono fatte a scopo di lucro. In primo luogo, copiare un marchio registrato è pericoloso perché si può finire con l’essere duramente sanzionati. Infatti il proprietario del marchio potrebbe chiedere i danni di immagine oltre che, bloccare le vendite. Questo vale anche se il nome di un noto marchio di abbigliamento per esempio, viene truccato o corretto anche in maniera ironica. Più che il nome infatti, conta l’immagine del marchio, e tutto ciò che può richiamare all’originale. Tutte quelle maglie che si vedono sulle bancarelle e che sembrano di una determinata marca di abbigliamento anche se leggermente diverse, sono illecite.
I personaggi pubblici possono essere utilizzati, ma con precise limitazioni
Illecito anche usare maglie stampate autonomamente, con loghi e marchi dell’alta moda senza essere autorizzati a farlo. Stessi rischi se si utilizzano foto e immagini non proprie, perfino quelle dei personaggi pubblici. In questo caso diverse sentenze della Cassazione hanno posto un freno a queste limitazioni. Infatti, i personaggi pubblici, proprio perché sono di pubblico dominio, possono essere utilizzati anche come stampe sulle maglie.
Questo però, purché le immagini utilizzate non ledano la sfera personale del personaggio pubblico o non ne penalizzino l’immagine. Non si possono stampare maglie con delle foto prese anche da Google, che rappresentano un calciatore, attore, cantante o politico, ripreso durante la sua sfera personale. Diverso il caso di un’immagine di questo personaggio, in cui svolge la sua attività pubblica. Ogni opera d’ingegno è tutelata dal copyright in Italia.
Questo vale sia per le opere scritte che per quelle verbali. Utilizzare per esempio una frase che tipicamente è usata da un personaggio pubblico, ed a lui riconducibile oltre ogni ragionevole dubbio, potrebbe esporre a delle problematiche. Queste sono le situazioni che si manifestano quando una semplice maglietta può mettere nei guai. Va ricordato però che è il diritto d’autore non è illimitato nel tempo, ma scade in 70 anni in Italia. Detto ciò, un aforisma di uno scrittore, magari riportato su un libro edito più di 70 anni fa, non fa correre più rischi.
Lettura consigliata