Dieci anni fa il rischio di perdere i propri soldi depositati in banca era più sentito e temuto di oggi. Molti piccoli risparmiatori avevano infatti depositato i loro risparmi presso le c.d. banche del territorio, alcune delle quali finirono sulle pagine di cronaca. Scandali e mala gestione le avevano portate sull’orlo del fallimento.
Una banca che fallisce è infatti il peggiore degli incubi per tutti i suoi clienti. Ma nel concreto, quando una banca fallisce cosa succede al nostro conto corrente e chi deve temere di più per i soldi depositati?
Il rapporto banca-cliente
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Prima di rispondere alla prima domanda, ossia quando una banca fallisce, dobbiamo fare due piccole precisazioni.
La prima rimanda al fatto che il rapporto tra cliente e banca si basa tutto sulla fiducia. Se ad esempio oggi il signor Mario Rossi si reca allo sportello per depositare 20.000 euro, è convinto che ritroverà lì tutti suoi soldi in qualsiasi momento.
La seconda osservazione è che in realtà le cose non stanno così. La banca è obbligata infatti a tenere solo una piccola parte di quei soldi depositati dal signor Rossi (ad esempio 3mila euro sui 20mila).
Poi tutto il resto lo impiega per la propria attività commerciale. Vale a dire concedere prestiti ad un’azienda o altri clienti o un mutuo a una coppia e così via.
La banca in altre parole detiene il contante necessario a garanzia per i prelievi giornalieri e per tutti gli altri obblighi previsti e/o necessità aziendali. In questo modo si dice che le banche “creano (nuovo) denaro”.
Ora vediamo quando una banca fallisce cosa succede al nostro conto corrente e chi deve temere di più per i soldi depositati
Alla luce delle due premesse passiamo a vedere i casi in cui una banca rischia di seriamente di fallire.
La prima rimanda direttamente al caso in cui si sparge la voce che essa è in serie difficoltà gestionali. In simili casi infatti tutti i suoi depositanti corrono allo sportello per ritirare i propri risparmi. Richieste che ovviamente la banca non sarà in grado di soddisfare al 100%, anzi.
In simili scenari di norma o la banca fallisce o interviene lo Stato per evitare il peggio (nei casi estremi, anche la rivolta sociale). Oppure si fonde con un’altra banca più grande di lei.
Altre cause che portano un istituto bancario a fallire
Stiamo affrontando il tema di quando una banca fallisce: cosa succede al nostro conto corrente e chi deve temere di più per i soldi depositati?
Quella su esposta non è tuttavia la sola causa da cui riguardarsi. Un altro fattore che porta una banca al fallimento è legato alla concessione “allegra” di ingenti prestiti non garantiti. In pratica la banca si sbilancia troppo verso un soggetto economico che non ha adeguate garanzie a copertura del debito.
Questa è stata per esempio la casistica di alcune banche del territorio 10-15 anni fa. Avevano concentrato i loro prestiti nelle mani di pochi soggetti (spesso operavano nell’immobiliare). Costoro poi sono falliti sotto il peso della crisi economica e quindi non sono stati in grado di ripagare i debiti alle banche. Morale: queste ultime si sono ritrovate con enormi buchi nei loro bilanci.
Altra causa che porta al fallimento di un istituto rimanda alle operazioni finanziarie ad altissimo rischio (quelle a leva, per esempio). Oppure agli investimenti ad elevato rischio speculativo (si pensi ai derivati) che nel caso di esito negativo sono un disastro per chi le ha eseguite.
Anche in simili casi, le banche si ritrovano con ingenti perdite di bilancio. Nella migliore delle ipotesi sono costrette ad effettuare un aumento di capitale, oltre a tutti gli eventuali strascichi giudiziari e le ispezioni delle Autorità di Vigilanza.
Un istituto può chiudere un conto corrente?
Ma quando una banca fallisce cosa succede al nostro conto corrente e chi deve temere di più per i soldi depositati?
In realtà quando una banca fallisce interviene il FITD, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Ma il suo intervento è limitato solo fino ai 100mila euro per ciascun c/c. Quindi i correntisti fino a 100mila euro di risparmi non rischiano.
Ragionando per esclusione, si capisce quindi che a rischiare di più sono coloro i quali hanno giacenze superiori a questa soglia. Per essi la strada obbligata passa quindi per l’investimento. Vale a dire mattone, titoli di Stato (qui un possibile esempio), azioni, Buoni fruttiferi, fondi comuni d’investimento, polizze vita, etc.
La parola d’ordine in tutti questi casi è diversificare al massimo al fine di ridurre quanto più possibile l’eventuale rischio perdita di lungo periodo.
Dunque, ecco cosa succede quando una banca fallisce cosa succede al nostro conto corrente e chi deve temere di più per i soldi depositati. Infine, nell’articolo di cui qui il link vediamo se le banche online sono meno sicure e falliscono prima di quelle tradizionali oppure no.