L’assegno bancario rientra tra i titoli di credito e regola il trasferimento di denaro da un soggetto all’altro. Rispetto al passato non si utilizza più spesso l’assegno bancario come titolo di credito, ma in ogni caso il correntista di una banca può chiedere al proprio istituto di credito il rilascio del carnet.
Detto questo, c’è da dire che gli assegni bancari possono circolare con o senza la clausola di trasferibilità. Sotto certe condizioni e nel rispetto delle disposizioni di Legge. Ovverosia, l’assegno può essere trasferibile per importi inferiori alla soglia dei 1.000 euro.
Mentre per tutti gli assegni bancari che sono di importo pari o superiore ai 1.000 euro, ai sensi di Legge, deve essere indicata in via obbligatoria la clausola di non trasferibilità. Ecco allora, nel dettaglio, quali sono tutte le caratteristiche di un assegno bancario che è non trasferibile. Nonché come si incassa e, soprattutto, chi lo può incassare.
Quando un assegno bancario è non trasferibile e come incassarlo esibendo questo documento che è indispensabile
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Nel dettaglio, l’assegno bancario che è non trasferibile, oltre ad essere un titolo di credito, è pure un titolo di credito nominativo. Il che significa che potrà essere riscosso e quindi incassato solo ed esclusivamente dalla persona che è indicata nel titolo di credito.
Inoltre, chiarito quando un assegno bancario è non trasferibile, vediamo ora come il beneficiario indicato lo può incassare. Egli potrà presentarsi all’incasso presso una filiale dell’istituto di credito che ha emesso l’assegno e che presenta la clausola di non trasferibilità.
L’assegno bancario che è non trasferibile, inoltre, si può incassare pure presso la propria banca. Per esempio, chiedendo di versare la somma sul proprio conto corrente. In ogni caso sarà necessario presentarsi con un documento di riconoscimento che sia in corso di validità.
Qual è il regime sanzionatorio
Sugli assegni bancari che sono non trasferibili il regime sanzionatorio prevede delle multe davvero pesanti. Precisamente, per gli assegni sopra i 1.000 euro senza la clausola di non trasferibilità, la multa può variare da un minimo di 3.000 euro a un massimo che arriva a ben 50.000 euro. A decorrere dall’1 gennaio del 2022, però, il minimo edittale è stato fissato a 1.000 euro. Ovverosia, la metà rispetto al minimo edittale che, per il 2021, era stato invece fissato a 2.000 euro.
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