La legge prevede diverse forme di tutela dei lavoratori. Se un dipendente si infortuna o si ammala ha diritto a dei giorni per curarsi, non lavorando, pur continuando a ricevere lo stipendio. A fronte di questo il datore di lavoro e l’Amministrazione hanno dei poteri di controllo. Infatti, la legge prevede che possano inviare delle visite fiscali, per controllare lo stato di salute del dipendente. Le viste fiscali fanno sorgere sempre molte questioni, ed infatti, la giurisprudenza ha analizzato molte volte le questioni legate alle visite fiscali.
Ad esempio, è capitato che un uomo in malattia fosse sotto la doccia e non avesse sentito il campanello della visita fiscale. La giurisprudenza si è occupata anche di casi come questo. Infatti, mancare alle visite fiscali significa rischiare di perdere l’intera indennità di malattia. Non solo questo, i lavoratori hanno, come detto, diritto al risarcimento quando si infortunano o si ammalano sul lavoro. Un tipo particolare di infortunio sul lavoro risarcibile è quello, c.d., in itinere.
Che cos’è l’infortunio in itinere
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Si tratta di un infortunio che capita al dipendente per la strada, per andare o per tornare, da lavoro. La giurisprudenza ha nel tempo chiarito le caratteristiche e quando spetta il risarcimento da questo tipo di infortunio. In particolare, secondo i giudici l’infortunio deve avvenire nel percorso diretto di andata o ritorno da casa a lavoro o viceversa. Per altro se il luogo di lavoro è particolarmente vicino a casa, l’utilizzo dell’automobile, in caso di incidente, non viene normalmente indennizzato.
Se il lavoratore ha più di un impiego, sembra tutelabile anche il percorso, e quindi indennizzabile, l’eventuale infortunio riportato per andare da un luogo di lavoro ad un altro. Il percorso, poi, deve essere quello normale che compie il dipendente tutti i giorni. Non è considerato infortunio sul lavoro quello riportato dopo aver fatto delle deviazioni.
Quando spetta il risarcimento da infortunio in itinere
La Cassazione, con la sentenza, 22180 del 2021 ha parlato dell’infortunio in itinere e ha chiarito quando spetta. Il caso era quello di un dipendente che accompagnava, per gentilezza, un collega dal lavoro alla sua abitazione. Durante il tragitto rimaneva coinvolto in un brutto incidente stradale da cui conseguiva il decesso. Secondo la Cassazione agli eredi non spettava alcuna indennità a titolo di infortunio sul lavoro. Infatti, il dipendente aveva scelto una strada molto diversa da quella che lo avrebbe portato direttamente dal lavoro alla propria casa. La deviazione, per accompagnare il collega, ha impedito che l’avvenimento potesse essere qualificato come infortunio sul lavoro in itinere.
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