In Italia il rapporto tra il Fisco e il contribuente non sempre è di natura amichevole. In quanto l’Agenzia delle Entrate non solo acquisisce tutte le dichiarazioni dei redditi trasmesse dai contribuenti, ma le controlla una ad una. Questo al fine di rilevare eventuali errori, incongruenze e/o anomalie.
Se il Fisco rileva che qualcosa non quadra, infatti, allora può avviare un accertamento di natura fiscale. Questo, peraltro, vale non solo per la dichiarazione dei redditi compilata, presentata e trasmessa in modalità telematica. Ma pure per qualsiasi altro obbligo o adempimento fiscale.
Di conseguenza, nell’accertare gli errori, le incongruenze e/o le anomalie, l’accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate porterà sempre a una pretesa tributaria. Ovverosia, il Fisco con una comunicazione inviterà il contribuente al versamento di maggiori imposte. Vediamo allora, nella fattispecie, quali sono a disposizione del contribuente tutti gli strumenti per difendersi. Chiaramente, quando il cittadino ritiene che la pretesa del Fisco non sia legittima.
Quando scattano gli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate e quali sono gli strumenti di difesa per il contribuente
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Nel dettaglio, se il Fisco invia al contribuente una comunicazione di irregolarità, allora utilizzando servizi come Civis si potrà dimostrare che la pretesa erariale non è legittima. Allegando e inviando i dati, le informazioni e/o i documenti di cui il Fisco non è a conoscenza.
Altrimenti, riguardo a quando scattano gli accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate, se è stato recapitato un avviso di accertamento le strade possibili sono due. La prima strada è quella di pagare il dovuto. Ovverosia, quanto viene richiesto dal Fisco per sanare la propria posizione. L’altra strada è presentare un ricorso. Andando nella fattispecie a impugnare l’avviso di accertamento dinanzi al Giudice della Commissione Tributaria Provinciale.
Quando e come evitare l’avvio di un accertamento
Per chi si chiede quando e come evitare gli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate, la risposta è presto detta. Ovverosia, basterà pagare sempre le tasse nei termini previsti e pagarle tutte. Nonché, dichiarare al Fisco tutti i propri redditi e tutte le altre imposte eventualmente da pagare. Dalle tasse ipotecarie a quelle di successione, passando per l’emissione di tutti gli scontrini e di tutte le fatture. Per esempio, se un ristorante emette pochi scontrini, ma compra tante materie prime alimentari, è chiaro che il Fisco, inesorabilmente, accenderà un faro, per poi avviare un accertamento fiscale. Proprio al fine di vederci chiaro.
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