Nel pieno della prima ondata della pandemia, il Governo pensò bene di rilanciare l’economia anche attraverso i Bonus casa. Ossia una serie di incentivi capaci di rilanciare PIL, occupazione, domanda aggregata e rimettere a nuovo il parco case esistenti. È in questo solco di fondo che sono nati i vari Superbonus 110%, Bonus facciate, Ecobonus e così via. In questa sede prenderemo in esame tre misure su tutte, analizzando in particolare la loro durata futura. Entriamo nel vivo, dunque, e vediamo quando scadono il Bonus verde o il Bonus mobili o quello idrico.
In merito alla proroga del Bonus verde
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Partiamo dal Bonus verde, precisando anzitutto che si tratta di una agevolazione fiscale pari al 36% di tutta una serie di spese. Vale a dire quelle legate alla realizzazione di pozzi o impianti di irrigazione o di coperture a verde e di giardini pensili. Oppure le spese sostenute per sistemare le aree verdi scoperte private di un’abitazione, edifici esistenti, pertinenze o recinzioni. Nelle spese il legislatore vi fa rientrare anche quelle di progettazione e manutenzione delle opere di cui sopra.
Come detto, la detrazione è pari al 36% delle spese ammesse, per un tetto massimo di 5mila euro per unità immobiliare ad uso abitativo. Le spese devono essere documentate e la detrazione è ripartita in 10 rate annue di eguale importo. Ora, l’art. 1 della Legge di Bilancio 2022 (comma 38 Legge 234/2021) ha prorogato questa misura fino al 31 dicembre 2024.
Quando scadono il Bonus verde o quello mobili e il Bonus acqua potabile
La Legge di Bilancio ha prorogato a tutto il 2024 anche l’agevolazione fiscale del Bonus mobili. Il contribuente ottiene la detrazione per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore a certe soglie. In ogni caso deve trattarsi di acquisti che arrederanno un immobile oggetto di ristrutturazione. Al riguardo, per accedere alla misura serve che la data inizio lavori sia anteriore a quella sostenuta per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
La detrazione IRPEF concessa è pari al 50% e si spalma su 10 quote annue di pari importo. In particolare, il tetto di spese ammesse a detrazione è cambiato nel tempo. Si è passati infatti dai 16mila euro del 2021 ai 10mila euro del 2022, per scendere a 5mila euro per il biennio 2023-2024.
Infine il Bonus acqua potabile
Infine arriviamo al Bonus acqua potabile, utile per rifare parte del bagno quando non è possibile accedere al Bonus ristrutturazione. In questo caso la proroga arriva solo al 31 dicembre 2023. La misura è a beneficio sia delle persone fisiche che gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni o agli Enti non commerciali. Il Bonus accorda un credito d’imposta al richiedente pari al 50% delle spese sostenute. Varia invece il tetto delle spese ammesse, fissato in 1.000 euro nel caso delle persone fisiche non esercenti attività economica e a 5mila euro negli altri casi.
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