Solo chi si prende cura di un parente disabile o particolarmente anziano e incapace di provvedere a se stesso conosce la fatica quotidiana che l’assistenza comporta. A ciò si deve poi aggiungere il carico di stanchezza e stress che deriva dagli impegni professionali oltre che familiari. Per cui una volta che si superano i 50 anni si inizia a desiderare con sempre maggiore frequenza il momento di accedere al pensionamento. Ma quando può andare in pensione INPS chi assiste un familiare con Legge 104 e soprattutto si può godere del prepensionamento?
Per richiedere il trattamento previdenziale è necessario possedere alcuni peculiari requisiti anagrafici e contributivi. Quanto più è lunga la storia contributiva del lavoratore tanto più alto sarà l’assegno pensionistico e prima si potrà abbandonare l’impiego. In un precedente articolo la Redazione ha risposto alla domanda “A chi assiste un disabile quanto anni di contributi servono per andare in pensione prima?”. Ma occorre valutare anche l’età pensionabile per cui conviene sapere quando può andare in pensione INPS chi assiste un familiare con Legge 104.
Quando può andare in pensione INPS che assiste un familiare con Legge 104
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Chi si dedica alla cura di un parente non più autonomo non ha diritto a qualche forma di maggiorazione dell’anzianità di servizio. Allo stesso modo non può contare sul riconoscimento di facilitazioni contributive, ma può accedere alla pensione in maniera agevolata. Esiste anzitutto la possibilità di fruire dell’anticipo previdenziale per lavoratori precoci con 41 anni di contribuzione contro i consueti 41 anni e 10 mesi. Possono accedere alla pensione anticipata solo i contribuenti che posseggono almeno un anno di contribuzione prima del raggiungimento dei 19 anni di età. A ciò si deve aggiungere il possesso di tale annualità di contribuzione in data antecedente al 31 dicembre 1995. Altra condizione necessaria per l’anticipo previdenziale prevede la convivenza da almeno 6 mesi con il parente titolare dei benefici della Legge 104.
Altra misura previdenziale di cui può godere il caregiver coincide con l’APE sociale che assicura la pensione con 30 anni di contributi all’età di 63 anni. Si tratta di una sorta di indennità che accompagna il lavoratore fino all’età pensionabile con assegni di importo massimo di 1.500 euro. E le donne nello specifico maturano il riconoscimento di un anno di contribuzione gratis per ogni figlio e fino al massimo di due figli. Per accedere all’APE Sociale si conferma necessaria la convivenza da almeno un semestre con il parente invalido di primo o di secondo grado.