Andare in pensione anticipata alle volte diventa un’esigenza imprescindibile per problemi di salute o per bisogni familiari. Ma non sempre i contributi versati permettono l’anticipo pensionistico. Ed allora la scelta è tra rimanere al lavoro fino al compimento dei 67 anni. O lasciare il lavoro e rimanere, in attesa della pensione di vecchiaia senza stipendio e senza pensione. Ma in alcuni casi potrebbero volerci davvero pochi anni di contributi per l’anticipo. Vediamo, ad esempio, quando per accedere all’APE sociale bastano meno di 30 anni di contributi.
Pensione anticipata invalidi, caregiver, disoccupati e gravosi
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Ormai da qualche anno è possibile accedere alla pensione anticipata con l’APE sociale. Non si tratta propriamente di una misura di anticipo, quanto di uno scivolo che accompagna alla pensione di vecchiaia. A spese dello Stato. Ed infatti la misura è accessibile solo a determinati profili di tutela e non permette sempre di avere tutta la pensione maturata. Il massimo erogato, fino al compimento dei 67 anni, è di 1.500 euro lordi. La pensione completa, poi, viene liquidata al compimento dell’età per accedere alla misura di vecchiaia.
Inoltre non spetta neanche la tredicesima mensilità. La pensione con l’APE sociale, infatti, spetta solo per 12 mensilità l’anno. Detto questo, però, vediamo quali sono i requisiti per accedervi.
I requisiti per lo scivolo pensionistico
Per poter accedere all’APE sociale bisogna appartenere a determinati profili tutelati che sono:
- disoccupati che hanno fruito dell’intera NASPI spettante;
- invalidi almeno al 74%;
- caregiver familiari;
- lavoratori gravosi.
Occorre aver compiuto almeno 63 anni e serve aver maturato almeno:
- 30 anni di contributi per disoccupati, invalidi e caregiver;
- 32 anni di contributi per i lavoratori edili;
- 36 anni di contributi per i lavoratori gravosi.
Quando per accedere all’APE sociale bastano meno di 30 anni di contributi?
Quello che non tutti sanno è che per andare in pensione con l’APE sociale possono essere sufficienti anche solo 28 anni di contributi alle donne. Per le invalide, le disoccupate e le caregiver che hanno avuto almeno 2 figli, infatti, con 63 anni di età e con 28 anni di contributi è possibile il pensionamento.
La misura prevede infatti uno sconto contributivo per le lavoratrici madri di 12 mesi per ogni figli avuto. Fino ad un massimo di 24 mesi per le donne che hanno avuto 2 o più figli. Di fatto, quindi, le donne edili con almeno 2 figli possono accedere con 30 anni di contributi e se svolgono un lavoro gravoso con 34 anni di contributi.
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