L’accumulo di debiti, che è definito in economia come indebitamento, è potenzialmente pericoloso tanto per le famiglie quanto per le imprese. Per esempio, un’azienda che è fortemente indebitata tende ad essere poco attraente per gli investitori. Con la conseguenza che, se poi gli affari vanno male per tanto tempo, si rischia pure di portare i libri in Tribunale.
Inoltre l’indebitamento, quando riguarda una persona fisica, può sfociare pure nell’espropriazione forzata attraverso il pignoramento. In questi casi il conto corrente bancario o postale può diventare, in tutto e per tutto, preda per i creditori. In quanto ai sensi di Legge, con il pignoramento, il debitore in maniera forzosa è chiamato a soddisfare le esigenze dei creditori in base a quello che possiede.
Quando non si può pignorare il conto corrente in banca o alla Posta
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Nel dettaglio, quando ci si riferisce ad un conto corrente che è stato aperto in banca o alla Posta, il pignoramento può riferirsi non solo alla liquidità presente, ma anche ai flussi di denaro che periodicamente sono accreditati. Pur tuttavia, non tutti i soldi che sono presenti o che transitano sul conto corrente bancario o postale possono rientrare nel pignoramento.
Per esempio, su quando non si può pignorare il conto corrente, la pensione accreditata in banca o alla Posta è intoccabile, ai fini del pignoramento, quando l’importo mensile dell’assegno INPS non supera il cosiddetto minimo vitale.
Mentre, solo per la parte eccedente il minimo vitale, la pensione INPS può essere pignorata per un massimo che è pari ad un quinto. Così come, chiaramente, sono impignorabili i conti correnti bancari o postali che sono in rosso. Ovverosia che presentano un saldo che è negativo.
Per quel che riguarda invece lo stipendio, rispetto alle pensioni INPS non è previsto il minimo vitale. Ma ci sono comunque delle quote di pignoramento dello stipendio che sono fissate per Legge. E che sono crescenti all’aumentare dell’importo che è percepito mensilmente dal lavoratore in busta paga.
Quali flussi di reddito in banca o alla Posta non possono essere pignorati
Per quanto detto, un conto corrente bancario o postale è sempre pignorabile, ma poi i creditori possono restare a bocca asciutta in base alla tipologia dei flussi di reddito. Per esempio, sono ai sensi Legge del tutto impignorabili non solo le pensioni di invalidità. Ma anche gli assegni di accompagnamento. E lo stesso dicasi per le rendite vitalizie accreditate e collegate ad una polizza assicurativa.
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