Quando non si paga l’imposta di donazione per regalare soldi al familiare

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Quando non si paga l’imposta di donazione per regalare soldi al familiare o alla persona cara? In questo articolo, gli specialisti in materia fiscale di PdB vi illustreranno gli aspetti più importanti relativi ai pagamenti sulle donazioni.

I soldi in regalo sono sottoposti a tassazione?

Molto spesso, la donazione di denaro tra familiari rappresenta un atto di generosità che si associa al desiderio di contribuire alla realizzazione di un sogno. L’acquisto di una casa, dell’automobile, il pagamento delle spese di istruzione e formazione. Queste sono le forme di sostegno più frequenti che il  parente offre al proprio caro attraverso quelle che in ambito giuridico si definiscono donazioni. Quando si pone, però, la questione relativa ai pagamenti di alcuni balzelli, come funziona per le donazioni?

Ecco quando non si paga l’imposta di donazione

Solitamente, l’imposta sulle donazioni non è fissa. L’aliquota cambia in ragione del rapporto di parentela che intercorre tra il donante e il donatario e segue questa logica: più è lontano il legame di parentela, più alta sarà la quota. Inoltre, l’aliquota si determina anche in base al valore della donazione stessa.

Lart. 769 del Codice civile definisce la condizione di donazione se è presente tanto l’animus donandi quanto l’arricchimento del donatario corrispondente al depauperamento del donante. Questo significa che il principio di fondo della donazione è quello della erogazione volontaria sciolta da ogni tipo di obbligo. In questi casi, la donazione, entro certi limiti, non comporta l’onere di imposta.

Per quanto riguarda il trasferimento di denaro tra parenti, l’imposta di donazione segue regole precise.  L’Agenzia delle Entrate chiarisce che, per capire quando pagare l’imposta sulle donazioni, si deve far riferimento al testo del TUS, il Testo Unico sulle Successioni e Donazioni. In questo modo, il risparmiatore può donare soldi senza timore di violare le norme fiscali.

Volendo entrare più nello specifico, si può prendere ad esempio il limite di franchigia che segue:

A) per donazioni che avvengono verso figli, coniugi, genitori o nonni, l’imposta di donazione non prevede alcun costo fino a 1 milione di euro in donazione. A partire da tale limite, i valori che eccedono subiscono una tassazione del 4%;

B) nel caso di donazioni verso portatori di handicap, la franchigia è 1,5 milioni di euro. Il valore dell’aliquota, in questo caso, varia in base al grado di parentela;

C) quando la donazione avviene tra fratelli o sorelle, il tetto massimo che non prevede costi sulla donazione corrisponde a 100 mila euro. Se si supera tale limite, si deve pagare un’aliquota del 6%;

D) con i parenti di altro grado fino al 4° o per le donazioni verso altri soggetti non si prevedono franchigie. In questi casi, si paga sempre un’aliquota che coincide rispettivamente al 6% e all’8% sull’importo della donazione.

Queste sono le linee guida per capire quando non si paga l’imposta di donazione per regalare soldi al familiare. Se il trasferimento di denaro avviene per mezzo di un bonifico, bisogna prestare particolare attenzione alla compilazione della causale. Per capire quale causale inserire nel bonifico di donazione, si può seguire la guida presente qui.

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