Il nostro Ordinamento è da sempre orientato verso la tutela e il sostegno delle persone che soffrono di una condizione invalidante, sia fisica che psichica. Infatti sono previste diverse agevolazioni fiscali e sostegni economici per coloro che ottengono il riconoscimento d’invalidità dall’INPS. Ad esempio chi produce idonea documentazione attestante i danni gravi conseguenti al diabete può ottenere il riconoscimento d’invalidità e ricevere circa 290 euro mensili. Tra le malattie che danno diritto all’invalidità rientrano anche quelle neurologiche, tra le quali è elencato anche il Parkinson. Si tratta di una patologia neurodegenerativa, cronica, lentamente progressiva che coinvolge diverse funzioni motorie, comportamentali, cognitive e vegetative. Ciò comporta anche un impatto negativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto.
Si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello si riduce notevolmente a causa della degenerazione dei neuroni in un’area del cervello chiamata sostanza nera. Dal midollo al cervello compaiono accumuli di una proteina detta alfa-sinucleina che per alcuni potrebbe essere la causa della propagazione in tutta l’area del cervello. Purtroppo nonostante i progressi della scienza non esistono ancora farmaci in grado di prevenire tale malattia, ma soltanto trattamenti capaci di dare sollievo ai sintomi.
Quali sono i sintomi del Parkinson
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I principali sintomi sono la rigidità, la bradicinesia ovvero movimenti lenti e instabilità posturale, e tremore a riposo. La diagnosi di Parkinson non si basa solo sull’esame clinico, sulla valutazione di sintomi e disturbi neurologici ma anche sulla storia familiare del paziente. Il Parkinson può progredire fino a diventare anche totalmente invalidante e richiedere l’assistenza costante da parte di un familiare o di un terzo. Per questo il legislatore ha previsto diverse forme di tutela e sostegno per chi ne è affetto ma anche per i familiari che li assistono. In particolare, questi ultimi in presenza di determinati requisiti anagrafici e contributivi possono accedere all’APE sociale, presentando domanda entro novembre e ricevere 1.500 euro mensili.
Quando l’INPS riconosce l’invalidità a chi è colpito da questa malattia neurodegenerativa
Anche se il Parkinson rientra tra le malattie neurologiche riconosciute dall’INPS invalidanti ciò non vuol dire che si abbia automaticamente diritto all’invalidità. È necessario infatti presentare istanza all’INPS e sottoporsi a visita medica. Ma quando l’INPS riconosce l’invalidità a chi soffre di Parkinson? Nelle linee guida dell’INPS sull’accertamento degli stati invalidanti, l’Istituto adotta la Scala Hoehn e Yahr modificata. La valutazione pertanto si effettua ascrivendo i casi esaminati ad una delle 5 classi di compromissione funzionale crescente fissati nella scala. Gli stadi previsti nella Scala sono:
- Stadio 0: in cui non vi è alcun segno di malattia;
- Stadio 1: malattia unilaterale;
- Stadio 1.5: vi è un coinvolgimento unilaterale più assiale;
- Stadio 2: malattia bilaterale senza compromissione dell’equilibrio;
- Stadio 2.5: malattia bilaterale lieve, con recupero al pull-test;
- Stadio 3: malattia bilaterale da lieve a moderata, instabilità posturale ma fisicamente autonomo;
- Stadio 4: severa disabilità ma ancora in grado di camminare o stare in piedi senza assistenza;
- Stadio 5: obbligato alla sedia a rotelle o costretto al letto a meno ce aiutato.
Per quanto riguarda lo stadio 1 e 1.5 l’INPS riconosce un’invalidità tra 40% e 50%, e 51% e 60%. Per lo stadio 3 l’INPS riconosce una percentuale d’invalidità tra il 71 e 90%, mentre agli stadi 4 e 5 un’invalidità tra 91% e 100%.
Come ottenere l’invalidità
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità, sarà necessario sottoporsi al vaglio di una Commissione medica cui partecipa anche un medico dell’INPS. Ma ancor prima sarà necessario ottenere il certificato introduttivo del medico curante attestante la patologia. Quest’ultimo lo inoltrerà all’INPS stampando una ricevuta completa del codice univoco. Quest’ultima sarà consegnata all’interessato insieme alla copia del certificato medico originale da esibire all’atto della visita. Dall’inoltro del certificato da parte del medico l’interessato ha 90 giorni per presentare la domanda di invalidità. Successivamente all’invio della domanda, l’interessato sarà convocato a visita medica presso la Commissione medica che all’esito della visita redigerà verbale che sarà poi inviato all’interessato. Nel caso in cui la percentuale d’invalidità sia pari o superiore al 74%, l’interessato potrà aver diritto ad un sostegno economico di circa 290 euro al mese.