Grazie alla consulenza degli esperti della nostra Redazione capiremo in pochi minuti quando l’assegno di invalidità diventa definito. Forse non tutti i percettori sanno che l’erogazione del beneficio economico ha una durata precisa. Il che equivale a dire che il soggetto invalido deve rinnovare la richiesta del sussidio. Per approfondimenti si rimanda all’articolo “Come e quando rinnovare la pensione di invalidità” in cui troverete informazioni relative alla scadenza del trattamento.
Se l’INPS accoglie la domanda del richiedente l’erogazione dell’assegno avviene a partire dal mese successivo alla data di invio della documentazione. La Commissione sanitaria che verifica il grado di invalidità dell’assistito deve sottoporre a visita di revisione il percettore del beneficio. Ciò perché occorre accertare la permanenza della patologia invalidante altrimenti si procede alla sospensione del sussidio previdenziale. Ogni tre anni il soggetto invalido è tenuto a rinnovare la richiesta per cui si chiede quando l’assegno di invalidità diventa definitivo. Quando cioè non ci sarà più bisogno di sottoporsi ad ulteriori accertamenti sanitari per attestare la permanenza o il peggioramento della condizione di invalidità.
Quando l’assegno di invalidità diventa definitivo?
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Sul portale ufficiale dell’INPS si legge che “dopo due conferme consecutive, l’assegno diventa definitivo”. Ciò significa che prima che l’erogazione dell’assegno diventi definitiva occorre sottoporsi a due visite di revisione. Se infatti si tiene conto che la durata dell’assegno è di 3 anni, l’assistito maturerà il diritto definitivo alla prestazione dopo 6 anni.
Perché ciò accada si dà per scontato che anche alla seconda visita di revisione permanga la riduzione della capacità lavorativa del richiedente. Si tenga comunque presente che anche dopo 6 anni la Commissione INPS conserva la facoltà di richiedere la cosiddetta “revisione d’ufficio”. Anche l’assistito, da parte sua, può inoltrare domanda di ulteriore accertamenti sanitari nonostante l’assegno sia ormai definitivo. Ciò accade, nello specifico, quando subentrano altre patologie invalidanti o si aggrava lo stato di salute del richiedente.