Quando la prima casa non può essere pignorata: cosa dice la legge?
In Italia dal 2015 ad oggi, abbiamo assistito a un vero e proprio boom di pignoramenti.
Non sono aumentati solo i casi di insolvenza commerciale, ma anche di “insolvenza civile”.
Una crisi che travolge imprese e imprenditori così come consumatori e persone fisiche non imprenditori.
Vediamo allora cosa sono i pignoramenti e quando è possibile evitarli.
Nel diritto italiano, si definisce “pignoramento” l’atto con il quale ha inizio l’espropriazione forzata dei beni richiesta da un creditore che così facendo recupera le somme di denaro che gli spettano.
E’ disciplinato dal libro III del codice di procedura civile dagli artt. 491 e ss..
Quando la prima casa non può essere pignorata
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Il pignoramento della prima casa è, sicuramente, uno dei più gravi effetti di un indebitamento.
La prima casa è uno dei più importanti beni di proprietà, è il fulcro, l’habitat nel quale si vive anche con la famiglia, è quel bene che dovrebbe esser sempre protetto.
Un bene così prezioso che dovrebbe essere escluso dal rischio di espropriazione forzata.
Purtroppo, avere una “prima casa” non esclude completamente il rischio dell’espropriazione.
Quando la prima casa non può essere pignorata
Il D.p.r. 602/1973 successivamente modificato dal decreto del Fare all’art. 76 stabilisce che la prima casa non può essere pignorata quando il debito da pagare è dovuto ad un creditore pubblico.
Il divieto di pignoramento della prima casa vale, dunque, solo per i crediti dovuti allo Stato, agli enti locali e alle pubbliche amministrazioni, riscossi dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione o dalle società di riscossione locale.
E ai fini dell’impignorabilità è, comunque, necessario rispettare anche alcuni criteri economico – abitativi.
Vediamo quali: la prima casa per non essere pignorata
– non deve essere classificata come abitazione di lusso
-deve rappresentare la residenza anagrafica del debitore
-il debitore non deve avere altri immobili intestati, acquistati o ereditati
-il debito maturato non deve essere superiore a 120mila euro
Qualora, invece, il debito da pagare sia dovuto ad un soggetto privato banca compresa, la prima casa potrà essere espropriata.
Come evitare il pignoramento
Per evitare il pignoramento della prima casa il debitore può:
-appellarsi alla legge n. 3 del 2012 meglio nota come legge salva suicidi
Grazie alla legge salva suicidi, in presenza di forti difficoltà economiche, il debitore può ridurre per almeno il 60% il debito grazie all’autorizzazione del Giudice o all’accordo con i creditori.
-rinegoziare il prezzo, grazie al Decreto Fiscale 2020 con una negoziazione tra creditore e debitore.
-rivendicare il diritto d’abitazione, secondo il codice civile dall’art. 1021 al 1025
Inoltre, anche la mancata vendita della casa all’asta può evitare il pignoramento dell’immobile.
Qualora l’asta non trovi afferenti, il giudice può predisporre la riduzione del base d’asta fino al 25% fino a disporre la chiusura anticipata della vendita.
La chiusura anticipata dell’esecuzione forzata salva la casa.
Le vie appena indicate non sono sempre strade in discesa ma sono pur sempre soluzioni da valutare.
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