I lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro percepiscono la NASPI (indennità di disoccupazione). Ma quando la NASPI è penalizzante per la pensione? Questa domanda racchiude il timore di coloro che prima del pensionamento percepiscono la disoccupazione indennizzata. Considerando anche che la NASPI è di importo inferiore allo stipendio. Verifichiamo l’incidenza della NASPI sulla pensione.
I requisiti
Indice dei contenuti
Il nostro sistema previdenziale tutela i lavoratori che percepiscono la NASPI con il pensionamento anticipato, se rispettano determinati requisiti. I disoccupati che da almeno tre mesi hanno terminato di percepire la NASPI possono accedere nel 2021 a:
a) APE Sociale con 63 anni di età e 30 anni di contributi;
b) Quota 41: senza requisito anagrafico e con 41 anni di contributi, di cui 52 settimane versate prima del compimento del 19° anno di età;
c) RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata): per i disoccupati di lunga durata con 57 anni di età e minimo 20 anni di contributi. Inoltre, almeno 5 anni devono essere versati in un fondo pensione. Per questa misura non è richiesto il requisito della fruizione della NASPI.
Quando la NASPI è penalizzante per la pensione?
Durante la riscossione della NASPI, i lavoratori maturano i contributi figurativi validi per i calcolo dell’assegno pensionistico e per il diritto al pensionamento.
I contributi figurativi per NASPI sono validi ai fini del pensionamento con la pensione di vecchiaia.
La situazione è diversa nel caso della pensione Opzione Donna che è esclude i contributi figurativi (NASPI e malattia) dal montante contributivo.
Invece, per la pensione anticipata e la Quota 100, i periodi coperti dalla contribuzione figurativa non sono validi ai fini del raggiungimento dei 35 anni di contributi. Ma sono utili ai fini dell’anzianità contributiva oltre i 35 anni, questa regola di base è valida anche per i periodi di malattia.
Per il calcolo dell’assegno pensionistico, i periodi di NASPI sono considerati sulla base di una retribuzione figurativa. Questa retribuzione figurativa è rapportata alla media mensile calcolata sulle retribuzioni degli ultimi quattro anni. Nel 2021 il tetto massimo mensile dell‘importo NASPI non può superare i 1.335,40 euro. La penalizzazione dipende molto anche dalla misura pensionistica scelta dal lavoratore e dalla vita lavorativa.