I mezzi di controllo elettronici delle infrazioni stradali spaventano molti conducenti di veicoli. I più diffusi sono T-Red e autovelox. Infatti, la multa elevata attraverso questi dispositivi è certa e affidabile, quando rispettino tutte le condizioni previste dalla legge. Basta superare il limite di poco, oppure passare con il semaforo rosso per pochi istanti dal giallo, che scattano le sanzioni. Sarà molto difficile contestare nel merito questo tipo di contravvenzioni, infatti si parla pur sempre di accertamenti automatizzati che lasciano poco spazio agli errori.
Quello che, però, si può fare per contestare la validità delle multe ricevute è stare attenti ai profili formali. Infatti l’articolo 142 del Codice della Strada, al comma 6, parla del funzionamento proprio degli autovelox. Prevede che per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità siano considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature omologate. Anche per il calcolo della velocità media su alcuni tratti stradali. È ammessa anche la registrazione del cronotachigrafo e i documenti che riguardano i percorsi autostradali.
Le regole da rispettare per installare autovelox
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Il comma 6 bis chiarisce, poi, che le postazioni per il controllo della velocità sulla rete stradale devono essere ben visibili e preventivamente ben segnalate. L’Amministrazione deve usare cartelli oppure dispostivi luminosi, come stabilito dai regolamenti attuativi del Ministero dei Trasporti. La Cassazione si è occupata più volte di questioni legate alla visibilità e alla segnalazione degli autovelox. E ha chiarito quando la multa con l’autovelox è nulla appunto perché non correttamente segnalato dall’Amministrazione.
In un altro recente provvedimento la Cassazione ha spiegato un’altra questione molto interessante. Infatti, nei precedenti provvedimenti, i giudici si sono soffermatami sul tipo di adempimenti che l’Amministrazione deve rispettare nell’installare e utilizzare gli autovelox. Invece, nell’ordinanza 23566 del 2017, la Cassazione ha chiarito a chi spetti provare che gli autovelox non fossero correttamente istallati oppure non rispettavano la legge.
Quando la multa con l’autovelox è nulla e come contestare
Secondo i giudici è il soggetto che chiede l’annullamento della multa che deve provare le mancanze dell’Amministrazione. È il conducente del veicolo che deve provare che gli autovelox fossero mal segnalati, oppure che nel verbale mancasse il decreto di omologazione. Dunque, non è l’Amministrazione a dover provare, per la sola contestazione, che l’utilizzo degli autovelox fosse corretto. Invece, è il privato che riceve la sanzione a dover dimostrare, anche magari tramite delle foto, l’utilizzo non corretto di questi dispositivi. Dunque, è bene informarsi sulle regole di funzionamento di queste apparecchiature in modo da poter contestare e ottenere l’annullamento di eventuali sanzioni.
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