La menopausa è un avvenimento che fa da spartiacque nella vita di una donna, perché porta con sé cambiamenti strutturali all’organismo. Solitamente i primi sintomi della menopausa arrivano una volta superati i 50 anni, ma non sempre. Sono piuttosto frequenti i casi di menopausa detta precoce o prematura, in cui i primi segnali si manifestano con una decina di anni in anticipo.
Quando la menopausa comincia già a 40 anni, il corpo della donna potrebbe presentare uno squilibrio ormonale, da trattare alla stregua di una patologia endocrina. In parole povere, è come se il corpo cessasse o frenasse anzitempo la produzione di ormoni (un po’ quello che avviene nelle malattie tiroidee).
I casi di menopausa prematura sono più frequenti in chi soffre di una malattia autoimmune (o ha casi in famiglia). Nel 50% dei casi, però, la medicina non ha ancora determinato con precisione le cause scatenanti.
I sintomi sono quelli tipici della menopausa: vampate di calore, sbalzi d’umore, difficoltà a dormire, dolori a ossa e articolazioni e aumento del peso. In più, aumenterebbero anche i rischi cardiovascolari, di osteoporosi e di malattie neurodegenerative.
Ma trattandosi, come detto, di una vera e propria patologia, la menopausa prematura può essere curata.
Quando la menopausa comincia già a 40 anni, sarebbe questo il miglior rimedio contro sintomi ed effetti indesiderati
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Se è vero che non possiamo fare molto per prevenire la menopausa prematura, è altrettanto vero che possiamo gestirla nel modo giusto. Secondo gli esperti della Fondazione Veronesi, il modo migliore per contrastare i sintomi e gli effetti di questa disfunzione ormonale è ricorrere alla TOS. Questo acronimo sta per Terapia Ormonale Sostitutiva ed è un trattamento a base di estrogeni e progestinici.
Molti sostenevano che la TOS potesse essere pericolosa, che potesse aumentare i rischi di cancro e trombosi. Gli esperti smentiscono tassativamente queste voci, asserendo, al contrario, che la Terapia Ormonale sarebbe un metodo ottimale contro la menopausa prematura, se usato in tempo.
Applicata in concomitanza con l’insorgere della disfunzione ormonale, la terapia potrebbe non solo contrastarne i sintomi, ma anche limitare i rischi di malattie future. Tra i rischi ridotti con la TOS, gli esperti menzionano l’innalzamento della pressione arteriosa, della glicemia e dei livelli di colesterolo.
L’importante, ribadiscono sempre i medici, è affidarsi a cure personalizzate, calibrate con minuzia sulle specificità della paziente.
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