L’emozione di diventare genitori è una gioia grandissima, che cambia la vita. Dare la vita è qualcosa di meraviglioso, ma può anche spaventarci. Avere la responsabilità di un piccolo essere umano indifeso può far nascere nei genitori molte paure.
Specialmente se si è alla prima esperienza, è difficile capire cosa si stia facendo bene o dove si potrebbe sbagliare. È ciò che accade nel caso dello svezzamento. I primi mesi di vita del bambino sono basilari per la sua crescita e il latte della mamma sarebbe indispensabile per attivare il suo sistema immunitario.
Lo svezzamento non dovrebbe avvenire prima della 17ma settimana di vita e non oltre la 26ª. Con questa parola s’intende il passaggio dal latte al consumo di alimenti semisolidi e poi solidi. Poiché ogni bambino è un individuo unico, non c’è una data specifica per l’introduzione di alcuni cibi.
Vedremo, dunque, quando introdurre pesce, uovo e sale nell’alimentazione dei piccoli secondo dei parametri generali. La scelta del 6° mese come periodo indicativo è dato dal fatto che il bambino inizia a essere pronto a deglutire cibi semisolidi. Di solito s’interessa più al cibo dei grandi e inizia a tenere la schiena dritta.
Ad ogni modo, è fondamentale che il bambino possa avere un’alimentazione sana ed equilibrata sin dall’inizio. Poi conteranno molto anche le sue preferenze alimentari che scoprirà poco a poco.
Quando introdurre pesce, uovo e sale nell’alimentazione dei bambini
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Il passaggio dalla dieta a base di latte a quella semisolida può avvenire in due modi. Una scuola pensa che l’auto-svezzamento sia il modo migliore perché avvenga. In questo caso è il bambino che, in base alle sue preferenze, sceglie quali cibi condividere con i genitori.
La seconda scuola vede protagoniste le cosiddette pappe da svezzamento. Queste possono essere pronte o autoprodotte e sono creme a base di cereali, mais, frutta, ma anche creme di derivati animali come pesce e carne.
Per lo svezzamento del neonato esistono delle tabelle di riferimento che fungono da guida, ma non vogliono essere perentorie. L’introduzione di creme di carne, patate, carote, zucchine, brodi vegetali, mela, pera, banana solitamente avviene al 5° mese. Anche l’olio d’oliva è uno dei primi alimenti che si lasciano sperimentare al bambino.
Per quando riguarda il pesce, è consigliabile aspettare i 7 mesi e utilizzare sogliola, platessa, merluzzo, nasello e trota. Per l’uovo si attendono solitamente i 9-12 mesi e s’inizia solo col tuorlo. In merito al sale, insieme a zucchero e miele, fino ai 12 mesi sono vietati perché potrebbero favorire predisposizione all’obesità e all’ipertensione.
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