Una cena tra amici o una serata romantica al tavolo di un rinomato ristorante possono avere un epilogo sgradevole. Infatti, anche un solo ingrediente mal conservato o scaduto può portare conseguenze gravi. Fino ad arrivare ad un ricovero per intossicazione alimentare. Cosa possiamo fare se siamo vittime di una simile disavventura?
In questo articolo vedremo quando il ristorante deve risarcirti per intossicazione alimentare e come dobbiamo comportarci in questi casi. In linea generale, l’articolo 130 del Codice del Consumo prevede il risarcimento dei danni causati al consumatore. Anche nel caso in cui abbia ingerito un prodotto alimentare avariato. Il ristoratore, infatti, ai sensi degli articoli 1218 e 2043 del Codice Civile, ha responsabilità sia contrattuale sia extracontrattuale nei confronti della clientela. Ovvero, deve rispondere della conformità del prodotto a quanto richiesto dal cliente e deve rimborsare i danni eventualmente cagionati.
Cosa possiamo fare
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Partiamo da un assunto di base. Quando ordiniamo un piatto al ristorante stiamo concludendo un contratto. Il ristoratore si impegna a portare in tavola quanto descritto nel menù e concordato al momento dell’ordine. Il cliente si obbliga a pagare l’importo indicato sul listino prezzi. Il ristoratore, quindi, deve rispondere in termini di conformità dei piatti, come previsto dal D.Lgs 206/2005. Ma anche garantire la qualità del prodotto ai sensi dell’articolo 129 del Codice del Consumo.
In altre parole, al ristorante abbiamo diritto di ricevere esattamente la pietanza ordinata che rispetti determinate caratteristiche qualitative. E soprattutto, che non ci faccia finire all’ospedale. Il cliente può quindi chiedere la sostituzione del piatto o la cancellazione dell’ordine se riceve un piatto diverso da quello ordinato. O se ha ragionevoli motivi per dubitare della sua qualità. Vediamo ora cosa accade se mangiamo qualcosa di avariato e quindi quando il ristorante deve risarcirti per intossicazione alimentare.
Quando il ristorante deve risarcirti per intossicazione alimentare
In alcuni casi, le intossicazioni alimentari interessano interi gruppi di persone, accomunate dal fatto di aver cenato insieme. In quel caso la responsabilità del ristoratore è evidente. Se invece fossimo i soli colpiti dai sintomi di un’intossicazione, dopo aver richiesto le dovute cure, dovremo presentare denuncia. Solo a quel punto, le Autorità potranno iniziare le indagini ed appurare la correlazione tra la specifica consumazione e i disturbi riscontrati. Se le indagini evidenziassero l’uso di prodotti di scarsa qualità o mancanze nelle procedure igienico sanitarie avremo diritto ad un rimborso.
Proporzionale al danno subito e solo previa presentazione della documentazione utile alla valutazione. Ovvero, lo scontrino comprovante l’effettiva consumazione ed il referto medico con la relativa diagnosi. Il consumatore ha quindi diritto al rimborso del danno subito. Una possibilità analoga a quanto avviene per i danni patrimoniali, come quelli descritti in un nostro recente approfondimento.