Niente dura per sempre, e spesso a non fare eccezione è il matrimonio. La frase finché morte non ci separi, infatti, è sostanzialmente valida fino a quando il rapporto di coppia non si incrina. Ovverosia fino a quando non si entra in una crisi di coppia che è irreversibile, dalla quale è sostanzialmente impossibile uscire. Ed in tal caso le strade da seguire sono obbligate tra la separazione ed il divorzio.
Ma il tutto fermo restando che le cause che portano alla crisi di coppia possono essere davvero tante. In quanto non c’è solo il tradimento che porta allo scioglimento del vincolo del matrimonio. Molto spesso, infatti, è il cosiddetto disamoramento. Ovverosia, nel tempo, una palese perdita di affetto e di interesse verso il partner. Vediamo allora di approfondire proprio questo aspetto. Ovverosia quello relativo alle coppie in una crisi tale che poi divorziare o separarsi è davvero l’unica scelta possibile.
Quando il matrimonio non funziona più tra separazione e divorzio
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Nel dettaglio, sui matrimoni in crisi c’è da dire, tra l’altro, che spesso la coppia resiste. Nel senso che non opta per la separazione, e nemmeno per il divorzio. E questo accade spesso quando si tratta di coppie con figli specie se questi sono in giovane età.
Quando il matrimonio non funziona più, invece, c’è chi ha il coraggio, nonostante tutto, di sciogliere legalmente il vincolo. E nel farlo c’è comunque una sostanziale differenza tra il divorzio e la separazione coniugale. Vediamo perché.
Quali sono le differenze sostanziali tra la separazione e l’istituto giuridico del divorzio
In particolare, il divorzio è l’istituto giuridico che, a tutti gli effetti, scioglie il vincolo del matrimonio. Mentre quello della separazione è un istituto che sancisce come la coppia rientri tra i coniugi separati. Il che porta, per esempio, a non dover più rispettare i vincoli di fedeltà o quelli di restare a vivere sotto lo stesso tetto.
Inoltre, quello della separazione è un istituto giuridico che, regolamentato dal codice civile, è senza alcuna scadenza. Il che significa che una coppia separata può restare tale vita natural durante senza poi perfezionare lo scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale con il divorzio.
Ed il tutto fermo restando che, con la separazione coniugale in genere scatta la corresponsione dell’assegno di mantenimento a favore della parte che è più debole economicamente. L’importo dell’assegno può essere determinato dalla coppia liberamente. Altrimenti, in caso di controversie, sarà il Giudice a stabilirlo.
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