Una della maggiori forme di tutela che i lavoratori dipendenti hanno è sicuramente l’indennità di disoccupazione NASPI. Si tratta di un ammortizzatore sociale che viene corrisposto dall’INPS per una durata variabile che dipende dai contributi versati negli ultimi 4 anni. L’indennità spettante, invece, è calcolata sulla media delle retribuzioni degli ultimi 48 mesi. La NASPI, inoltre, per l’intero periodo, garantisce al lavoratore copertura con contributi figurativi utili alla pensione. Ma ecco quando i contributi della NASPI non servono per il diritto alla pensione.
La pensione di anzianità ed i suoi limiti
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Prima dell’introduzione della Legge Fornero la pensione anticipata si chiamava pensione di anzianità. E richiedeva 40 anni di contributi. Una particolarità di questa misura riguarda il conteggio degli anni di contributi. 35 dei 40 anni necessari dovevano essere raggiunti senza conteggiare i contributi figurativi di malattia e disoccupazione indennizzata.
Questo significa che il lavoratore doveva raggiungere 35 anni di contributi con:
- contributi da lavoro;
- contributi da riscatto;
- contributi volontari;
- altri contributi figurativi, ma non quelli di malattia e disoccupazione.
Utilizzo dei contributi figurativi
In molte misure tutt’ora in vigore questo limite è richiamato. Come ad esempio per la Quota 100 e 102. Per queste due misure i contributi figurativi di NASPI e malattia possono essere utilizzati in eccedenza i 35 anni limite. E per raggiungere i 38 anni.
Nell’Opzione donna, invece, che richiede solo i 35 anni di contributi, per il diritto alla pensione i contributi figurativi di disoccupazione e malattia proprio non si possono usare. Ma attenzione, questo non significa che non sono utili per niente. Una donna che accede all’Opzione donna con 35 anni di contributi effettivi e 2 anni di contributi figurativi della NASPI, accede, comunque, con 37 anni di contributi. E la pensione è calcolata su tutti i contributi, non solo sui 35 anni effettivi.
Quando i contributi della NASPI non sono validi per la pensione
In linea generale, quindi, se si escludono le misure sopra elencate, i contributi figurativi della NASPI sono utili alla pensione. Ma molti lavoratori si spaventano consultando l’estratto contributivo INPS. Accanto ai contributi figurativi della disoccupazione, infatti, l’INPS mette la Nota 3. Nella legenda è possibile leggere che si tratta di settimane che non sono utili a raggiungere il diritto alla pensione di anzianità.
L’istituto vuole solo segnalare che queste settimane non sono utili al raggiungimento dei “famosi” 35 anni in questione. E non che non possono essere utilizzati per raggiungere il diritto alla pensione. Proprio per questo, se si possiedono già 35 anni di contributi effettivi, si può stare tranquilli nonostante questa nota. I contributi in questione saranno conteggiati per il raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi per l’anticipata. Così come per i 20 anni di contributi necessari alla misura di vecchiaia o per i 38 anni che richiede la Quota 100 e 102.
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