Quando è meglio pagare in contanti rispetto alla carta di credito o prepagata e Bancomat? Ecco come fare la cosa giusta al momento giusto

Quando è meglio pagare in contanti rispetto alle altre forme di pagamento

Se le vie degli acquisti sono infinite, il problema vero sorge allora in merito all’effettiva disponibilità economica e sul come pagare. Meglio usare il cash o la moneta elettronica? Saldare tutto subito o dilazionare nel tempo?

Gli strumenti di pagamento servono per trasferire ricchezza, fondi, tra due parti. I modi per classificarli sono vari ma quello più classico divide contante da una parte e poi tutto il resto (bonifici, carte di pagamento, assegni, etc). Al riguardo, quando è meglio pagare in contanti rispetto alla carta di credito o prepagata e Bancomat?

L’uso del contante

La recente Legge di Bilancio (n. 197 del 2022) ha stabilito che dal 1° gennaio 2023 il tetto massimo per i pagamenti in contanti è di 5.000 euro.
Sebbene molto demonizzato, il cash ha un innegabile vantaggio rispetto alla moneta elettronica. Rende fisico e oggettivo il concetto stesso di “vincolo di bilancio”, cioè rende concreto quanti soldi ho a disposizione per fare acquisti. I soldi li vedo, tocco e gestisco al meglio per evitare di restare senza e aiuta, in definitiva, a tenere in ordine le finanze personali e familiari.
Inoltre è un passepartout universale, cioè è universalmente accettato, è di facile comprensione e non dipende dai circuiti di pagamento elettronici. Sono 3 elementi che non sempre vantano di avere le monete elettroniche.
Infine tutela la privacy e non espone il venditore al rischio di credito: il pagamento è contestuale all’acquisto.

Quando è meglio pagare in contanti rispetto alla carta di credito o prepagata e Bancomat?

Vediamo le carte, prepagate e di credito. Le prime non sono collegate a un c/c ma a un circuito di pagamento, le seconde sì. Entrambe permettono di pagare a distanza o in rete, sono rapide e veloci da usare e anche più igieniche. Negli anni bui del Covid hanno aiutato i consumatori a fare acquisti limitando di molto i contatti tra contraenti.
Quanti ai costi, mediamente le prepagate hanno costi inferiori alle seconde. Su quest’ultime grava infatti il canone annuo (di norma dal 2° anno in poi se attivate insieme all’apertura del c/c). poi c’è il canone mensile del conto.
Da un punto di vista economico, la differenza sostanziale sta negli effetti concreti che i due strumenti producono sulle tasche del titolare. Nella prepagata prima si carica il cash e poi lo si spende. L’altra concede invece un credito (lo dice il nome stesso), mentre nell’immediato lascia invariato il saldo sul conto. L’addebito arriva a distanza di giorni, e se mancheranno le provviste la spesa lieviterà degli interessi.
In sintesi, le prime aiutano di più a tenere in ordine le casse personali. Con le seconde è stato dimostrato che si tende a spendere di più. Inoltre si è più elastici nel pagare di più per un dato bene o servizio rispetto a quanto non avremmo fatto n caso di pagamento in contanti.

Pagare con Bancomat

Pertanto nei casi in cui si vuole pagare con moneta elettronica e non si dispone di una prepagata, sarebbe meglio usare il Bancomat. Esso preleva direttamente dal c/c e dopo pochi minuti dalla strisciata del Bancomat (o carta di debito) la spesa è visibile sul conto.
Abbiamo maggiore contezza della disponibilità di spesa che disponiamo. L’aggiornamento del vincolo di bilancio è più dinamico e veritiero rispetto al caso della carta di credito.

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