Il pomodoro è uno degli alimenti più versatili e importanti della nostra dieta. Si mangia in semplici o ricche insalate, si usa per preparare sughi, per condire la pasta o la pizza, per cucinare calde zuppe e si mette sulle bruschette. È ipocalorico, salutare e ricco di importanti nutrienti. Uno dei più noti è il licopene, l’antiossidante che gli conferisce il tipico colore rosso.
Molti genitori si chiedono quando e come dare il pomodoro ai neonati. Ecco la risposta a questa domanda.
A partire dai 6 mesi di vita
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Spesso si sente dire che i bambini dovrebbero cominciare a mangiare il pomodoro a partire dai 9 o addirittura 12 mesi di vita. In realtà non ci sarebbero ragioni valide per sostenere ciò.
Dai 6 mesi di vita circa, gran parte dei neonati comincia a manifestare interesse per alimenti diversi dal latte materno. La loro maturazione intestinale è inoltre completa e possono prendere i cibi, masticarli e ingoiarli efficacemente. È quindi il momento in cui i primi alimenti solidi devono cominciare ad far parte della loro alimentazione. Tra questi rientra anche il pomodoro. Ovviamente, bisogna introdurvelo gradualmente e prendendo sempre le dovute precauzioni.
Quando si serve questo frutto al bambino, è prima di tutto necessario assicurarsi che sia rosso e quindi maturo. Se glielo si dà crudo, è importante pelarlo e tagliarlo a piccoli pezzettini al fine di ridurre al minimo il rischio di soffocamento. In alternativa, è possibile proporglielo sotto forma di pappe irrorate con un filo di olio extravergine, di zuppe oppure di salse per condire la pastina o il riso.
Ecco quando e come dare il pomodoro ai neonati
Ogni volta che si introduce un nuovo alimento nella dieta del neonato bisogna prestare attenzione all’insorgere di eventuali reazioni allergiche. Proprio per questo, gli esperti consigliano di non proporre al neonato più di un cibo nuovo all’incirca ogni 3-5 giorni.
Se dopo che ha assunto il pomodoro o un qualsiasi alimento si presentano sintomi riconducibili ad una reazione allergica, è importante consultare al più presto un pediatra. Alcuni dei più comuni sintomi sono diarrea, asma ed eruzioni cutanee, cioè arrossamenti della pelle e/o comparsa di bollicine lungo la stessa.
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