Quando conviene pagare contributi volontari per pensione di vecchiaia e anticipata

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Soprattutto in questo periodo di crisi lavorativa molto profonda, molti sono i lavoratori che si trovano senza un’occupazione. E oltre al danno di non avere un reddito nel presente, anche la beffa che questi periodi sono da considerarsi inutili per la pensione. Se non si lavora, infatti, non si versano contributi e, quindi, si allontana il pensionamento e non si incrementa l’assegno spettante. Ma quando conviene pagare i contributi volontari in periodi in cui non si lavora?

La contribuzione volontaria è a pagamento

Ci sono diversi contributi che possono essere considerati ai fini del diritto e della misura della pensione. Quelli volontari e da riscatto che sono a pagamento. Poi ci sono quelli da ricongiunzione, invece, che spostano i contributi da una gestione all’altra. Ed, infine, ci sono anche quelli figurativi, che sono totalmente gratuiti ma vengono riconosciuti solo per determinati periodi tutelati.

In questo articolo ci concentreremo su quelli volontari per versare i quali bisogna ottenere l’autorizzazione dall’INPS. Non tutti possono versarli, infatti. È necessario aver versato almeno 5 anni di contributi totali o, in alternativa, almeno 3 anni nel quinquennio precedente la domanda. Inoltre per versarli si deve essere privi di occupazione. In alcuni casi, però, se si lavora part time l’autorizzazione viene concessa anche in costanza di rapporto di lavoro.

Quando conviene pagare i contributi volontari per pensione di vecchiaia e anticipata

Premettendo che pagare i contributi volontari può essere anche molto oneroso, non sempre è una formula che conviene. Se, infatti, lo scopo è quello di alzare l’importo dell’assegno la spesa non vale il risultato. L’assegno si alzerà, infatti, di poche decine di euro al mese a fronte di oneri molto pesanti.

Ma allora quando conviene pagare i contributi volontari?  Per chi deve accedere alla pensione di vecchiaia l’unica situazione in cui convenga è quella per raggiungere il diritto al trattamento. Ovvero per chi ha meno di 20 anni di contributi conviene pagare i volontari per raggiungere i contributi minimi. Questo, infatti, consentirà l’accesso alla misura al compimento dei 67 anni.

Pagare per anticipare soltanto

Nel caso della pensione anticipata, invece, il pagamento dell’onere conviene solo fintanto che permetta l’anticipo. Ovvero quando pagando per qualche anno i contributi volontari si riesce ad andare in pensione qualche anno prima dei 67 anni. Se, ad esempio, un lavoratore di 63 anni si trova con 39 anni di contributi, non è conveniente versare i volontari. Dovrà versarli per almeno 4 anni per raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi. Ma quando li raggiungerà avrà 67 anni e centrato l’accesso alla misura di vecchiaia.

Se lo scopo è quello di alzare l’importo della pensione molto meglio versare l’onere che si dovrebbe pagare in un fondo integrativo. La resa nel corso degli anni è migliore e in ogni caso si avrà un importo aggiuntivo sull’assegno.

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