Il mondo delle obbligazioni sovrane è da sempre amato da ampie fasce di risparmiatori. Il perché è presto detto:
a) garanzia più o meno elevata di rimborso integrale del prestito;
b) la possibilità di portare a casa un flusso cedolare continuo e costante;
c) una tassazione di favore, come nel caso italico;
d) forme d’investimento di durata medio-lunga.
Ora, va detto che quest’asset è adatto a chi è privo di propensione al rischio e cerca un mix tra parcheggio e remunerazione del capitale.
In questa sede, però, si spingiamo oltre e vediamo quando convengono in termini di “affare”. Dunque, fermo restando gli elementi di vantaggio detti prima, quando conviene comprare BTP e titoli di Stato e fare soldi, cioè fare il vero affare? Procediamo con ordine.
La falsa illusione
Indice dei contenuti
C’è, anzitutto, un doppio punto di partenza dal quale non si sfugge:
a) BTP e titoli di Stato non sono prodotti vincenti e performanti per ogni stagione. Chi, ad esempio, ha comprato titoli di Stato a lunga scadenza nella fase crepuscolare del Governo Berlusconi, ha fatto l’affare.
Agli inizi della crisi del debito sovrano (2010-2012) lo spread era alle stelle, con il record toccato a novembre 2011. Chi ha comprato in quel periodo e a lungo termine si è garantito rendimenti elevati per parecchio tempo. Perché, appunto, dopo i tassi sono scesi;
b) mai agire nella logica dell’all-in, ossia tutti i risparmi in un solo asset. È spesso la madre di tutti i guai in tema di gestione del portafoglio.
Allora, quando conviene acquistare titoli di Stato?
In estrema sintesi, due sono i casi in cui i BTP sono particolarmente indicati.
Il primo, come appunto nel caso degli anni 2010-2012, quando si prevede una futura discesa dei tassi. Perché in questi casi si blocca per il futuro un prodotto che in emissione rende, invece, tanto.
È stato il caso di chi ha comprato un decennio fa. Con il recupero della crisi dei mutui subprime, i tassi sono lentamente calati, al punto che oggi i titoli fino a quattro anni di durata offrono praticamente zero.
La seconda motivazione
Il secondo caso in cui conviene fare incetta di BTP e affini è quando l’inflazione è attesa al ribasso.
Ora, il piccolo risparmiatore si domanda: com’è l’inflazione in quest’autunno 2020? Praticamente pari a zero, poiché la crisi economica sta mordendo pesantemente i consumi. Morale, la gente compra molto meno e l’inflazione, da bassa che era, è divenuta quasi nulla.
Scoperto ciò, lo stesso piccolo risparmiatore si chiede: oggi mi converrebbe investire tutti i miei risparmi in BTP a lunghissima scadenza? No, almeno per due ragioni:
a) per la legge della diversificazione;
b) non abbiamo la sfera di cristallo, ma se nel 2021, o 2024 o 2026 dovesse riesplodere l’inflazione, i rendimenti odierni non lo proteggerebbero.
Ecco, dunque, svelato quando conviene comprare BTP e titoli di Stato e fare soldi di rendita. Se, invece, gradite uno spunto su come gestire BTP e titoli di Stato coi rendimenti al minimo, vi suggeriamo la lettura del presente articolo.