Quando un lavoratore si avvicina ai 60 anni inizia, inevitabilmente, a pensare al momento in cui potrà andare finalmente in pensione. Ma comincia anche il dilemma dell’importo dell’assegno che si andrà a percepire. I dubbi al riguardo sono molti perchè la scelta che si fa influenzerà il resto della vita. Meglio un assegno più basso subito o uno più alto fra qualche anno? Questo è quello che sicuramente tutti coloro che stanno per andare in pensione si chiedono. In un nostro precedente articolo abbiamo spiegato, infatti, il perchè anticipare la pensione ha sempre un costo per il lavoratore.
Non sempre l’anticipo è conveniente, ma bisogna guardare non solo all’importo dell’assegno che si andrà a prendere. Se ci si chiede quando conviene andare in pensione a 58 anni, infatti, bisogna mettere sul piatto della bilancia anche l’aspettativa di vita. In un precedente articolo, infatti, abbiamo simulato l’assegno di pensione che spetta a differenti età con risultati sorprendenti.
La scelta con Opzione donna è molto penalizzante
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Per le donne la normativa previdenziale prevede la possibilità di andare in pensione fino a 9 anni prima. Grazie all’Opzione donna, prorogata anche per quest’anno dalla Legge di Bilancio 2022. La misura permette l’accesso alle lavoratrici che:
- hanno compiuto i 58 anni e maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 se sono dipendenti;
- hanno compiuto i 59 anni e maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 se sono autonome.
Ma la misura richiede di scegliere il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno ed in alcuni casi questo comporta una perdita anche del 30% dell’importo. Un taglio pesante viene da pensare. Ma non sempre è così.
Quando conviene andare in pensione a 58 e 59 anni senza aspettare i 67 se si prende uno stipendio lordo di 1.700 euro
Prendiamo ad esempio una donna che, per assurdo, nei suoi 35 anni di lavoro ha sempre guadagnato 1.700 euro. Il suo montante contributivo sarà di 255.255 euro. Nella liquidazione della sua pensione con Opzione donna avrà diritto ad un assegno pari a:
- 842 se dipendente (applicando il coefficiente di trasformazione relativo ai 58 anni);
- 863 euro se autonoma (applicando il coefficiente di trasformazione relativo ai 59 anni).
Ovviamente andando in pensione a 67 anni avrebbe diritto ad un assegno più succoso perchè:
- verserebbe 8 o 9 anni di contributi in più;
- verrebbe applicato un coefficiente di trasformazione più conveniente;
- avrebbe il calcolo misto e non contributivo.
A 67 anni, considerando sempre il calcolo contributivo puro, avrebbe diritto ad una pensione di 1.344 euro se dipendente, e 1.376 euro se autonoma. Una differenza di oltre 500 euro al mese, è vero. Ma cosa bisogna prendere in considerazione? Anticipando:
- lavorerebbe 8 o 9 anni in meno;
- fruirebbe della pensione 8 o 9 anni in più. E parliamo di cifre sicuramente non indifferenti visto che si tratta di un totale di oltre 87.000 euro in entrambi i casi.
Approfondimento
Anticipare la pensione di 3 anni è possibile con in questo modo che non a tutti conviene