I mercati internazionali tendono, come si sa, a guardare sempre più spesso alle decisioni delle Banche centrali. Decisioni che mai come in questo momento risultano essere determinanti. Soprattutto visto l’andamento delle Borse e il ruolo che gli istituti centrali ricoprono nel rally visto in Borsa. Un rally che in molti si chiedono se sia o meno motivato. Così come sempre più insistentemente ci si chiede quando ci sarà la prossima recessione economica e una forte crisi dei mercati azionari?
Nei giorni scorsi i listini hanno registrato un certo nervosismo alla sola indiscrezione riguardante il possibile annuncio di un cambio di rotta da parte della FED sulle politiche riguardanti i tassi. Oggi, la protagonista della scena è senza dubbio la BCE. Ma se da un lato la loro presenza ha evitato il peggio, dall’altra sta creando fantasmi che potrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi. In primis quello dell’inflazione, già abbastanza concreto adesso. In secondo luogo, quei tassi che ormai sono ai minimi storici da anni. E che prima o poi dovranno normalizzarsi. Il tutto correlato a quel debito che da anni è sempre più spesso un punto interrogativo che prima o poi dovrà trovare risposta.
Quando ci sarà la prossima recessione economica e una forte crisi dei mercati azionari?
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Di fatto la crisi economica c’è. Ed è presente anche se i dati macro suggeriscono una ripresa in arrivo. Ma questo, come detto, sarà un passaggio che potrà essere agevolato dagli stimoli fiscali e dalle politiche di sostegno. Anche sui tassi. Quando queste verranno meno sarà necessario che l’economia reale si regga effettivamente sulle sue gambe. Infatti gli Stati così come gli istituti centrali non potranno essere sempre attivi e in prima linea.
Inoltre c’è da sottolineare un aspetto forse non troppo noto. Le crisi economiche da pandemia sono fondamentalmente differenti dalle classiche crisi economiche. Questa, in particolare, ha creato dei blocchi improvvisi su tutti i rami produttivi e non solo su alcuni settori determinati. Una prima conseguenza è stata la carenza di materie prime che si registra adesso. Parallelamente si è registrato un aumento della liquidità in mano alla popolazione a sua volta legato ad una domanda repressa. Un quadro anomalo che nel prossimo futuro dovrà essere gestito.