Entro quanto tempo il contribuente riceve l’assegno di pensione mensile dal momento dell’inoltro della richiesta? Quale finestra temporale occorre affinché l’Ente responsabile eroghi la quota di pensione prevista? Nel seguente articolo vi offriamo un chiarimento circa i tempi necessari alla ricezione del primo assegno di pensione dal momento dell’invio della richiesta.
Nella misura in cui il contribuente raggiunge i requisiti validi al riconoscimento della misura pensionistica prevista, non attende altro che la ricezione del primo assegno. Le tempistiche per la liquidazione sono differenti in base alla gestione previdenziale a cui si risulta iscritti e alla tipologia di assegno. Per tale ragione, la risposta all’interrogativo iniziale non può essere univoca, ma richiede l’analisi di più elementi.
Che differenza c’è tra la decorrenza e la liquidazione?
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Quando arriva la prima pensione in banca o in Posta nel 2020? Una delle distinzioni che occorre preliminarmente fare riguarda la differenza tra la decorrenza e la liquidazione della pensione. Quando si parla di decorrenza ci si riferisce alla data a partire dalla quale si può ricevere la liquidazione. Mentre la liquidazione riguarda il rilascio dell’assegno vero e proprio. Nella misura in cui tra la data di decorrenza e l’effettiva liquidazione passa del tempo, allora il pensionato ha diritto a ricevere anche gli eventuali arretrati.
Per la liquidazione bisogna tener conto delle finestre in alcuni casi
Quando arriva la prima pensione in banca o in Posta nel 2020? Fatte le dovute premesse, possiamo dire che ogni trattamento pensionistico ha una decorrenza propria. Ad esempio, chi ha diritto alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata contributiva, solitamente riceve l’assegno il primo giorno del mese successivo la maturazione dei requisiti. Differente è la situazione di altri tipi di assegni. Solitamente, in questi casi si è soliti parlare di finestre, ossia dei periodi di attesa tra la richiesta di pensionamento e la liquidazione. In linea generale, è possibile che le finestre di attesa vadano da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 12 mesi. Ad esempio, per Opzione donna o per la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità, la finestra di attesa è pari a 12 mesi.
Attenzione a presentare la domanda in ritardo
Un aspetto importante da considerare riguarda anche la data di presentazione della domanda di pensione. Una domanda che si presenta in ritardo, potrebbe far slittare di conseguenza anche la liquidazione. Questo potrebbe accadere nei casi in cui si scelga di presentare la domanda di pensionamento quando si ha già maturato i requisiti. È importante ricordare inoltre che, la finestra temporale parte dal momento della maturazione dei requisiti e non dalla data di presentazione della domanda.