Meglio tenere sempre accesi i caloriferi o no? La soluzione migliore per evitare che la bolletta salga troppo. Ecco i consigli da seguire
Anche se è un po’ più tardi del previsto, il freddo è comunque arrivato. L’inverno 2022-2023 si preannuncia particolarmente rigido. Non solo: con l’aumento dei costi per l’energia sarà un inverno particolarmente dispendioso, in quanto le bollette di gas e luce raggiungeranno tetti mai visti finora.
Proprio per questo molti guardano a eventuali rimedi per abbassare i costi e diminuire il peso delle bollette. In realtà, da questo punto di vista, non c’è molto da fare: si può fare una comparazione tra le varie offerte e scegliere il gestore di energia che offre le condizioni contrattuali migliori. Dal punto di vista dei costi, questa è l’unica vera strada da percorrere. Altro discorso è invece quello che riguarda il riscaldamento in casa.
L’importante è capire, per esempio, quando accendere i termosifoni in inverno per evitare che la bolletta lieviti. È meglio tenerli sempre accesi oppure solo quando fa freddo? Sembra una domanda sciocca ma in realtà è opportuno sapere che spegnere e riaccendere i caloriferi potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Quando accendere i termosifoni in inverno per abbassare le bollette
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Certo, si può essere portati a pensare: meno si accendono i termosifoni, meno si consuma e quindi meno si paga. Ma bisogna anche calcolare la potenza con cui i termosifoni funzionano e quanto tempo occorre per riscaldare un ambiente. In certe case, per esempio, non bastano ore per creare un ambiente caldo e confortevole. In altri appartamenti, invece, nel giro di un paio d’ore si crea un ambiente quasi afoso. Questo dipende da vari fattori, in modo particolare l’efficientamento energetico dello stabile.
È importante capire, però, che il consumo dei caloriferi aumenta enormemente quando si parte da zero per riscaldare un ambiente. Soprattutto se, per fare prima, si imposta l’impianto al massimo della potenza. Quelle poche ore del giorno in cui i termosifoni saranno accesi consumeranno molto più di un impianto sempre funzionante ma a temperature regolate pochi gradi sopra l’esterno.
La soluzione migliore sarebbe quindi quella di accendere i riscaldamenti sempre al minimo, in modo da mantenere la temperatura costante e sempre calda al bisogno, senza preoccuparsi di dover accendere il riscaldamento al massimo.
Come gestire la temperatura in casa per risparmiare
Un altro modo migliore per gestire il consumo di energia è quello di isolare o di abbassare il riscaldamento nelle stanze meno frequentate di casa.
La cucina, per esempio è uno di quelli ambienti che non necessita di un riscaldamento costante, perché tra forno e fornelli e col fatto che si utilizza solo per preparare i pasti si riesce a gestire al meglio la temperatura.
Il bagno, invece, è uno di quegli ambienti di casa che necessita di avere sempre una buona temperatura: qui spesso ci si spoglia quindi meglio evitare gli sbalzi.
Un altro trucco consiste nello sfruttare i momenti della giornata in cui c’è meno gente, per esempio la mattina quando magari i genitori sono al lavoro e i figli a scuola.
Ma quando si considera una stanza troppo calda? Secondo gli esperti quando supera i 21°C. La temperatura ideale si aggira tra i 16 e i 18 °C, con punte appunto di 21°C nei periodi più freddi.