Sono molte le seconde case con contratti di affitto rinnovati e non goduti, a causa del lockdown. Dunque con dispute in corso. Ma anche quelle con contratti non onorati da inquilini che non pagano, perchè sono rimasti senza lavoro oppure sono deceduti e le successioni tra gli eredi sono complesse. Chi non può riscuotere gli affitti dei propri immobili si ritrova un problema finanziario e anche un problema fiscale. Gli immobili ad uso abitativo ora godono di un regime di detassazione più conveniente. Ma solo per i contratti siglati a partire dal primo gennaio 2020.
Quali tasse sugli affitti non riscossi
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Tempo fa se il locatore non aveva percepito gli affitti, era costretto comunque a dichiarare tali importi come se li avesse incassati e a pagare le tasse anche se l’inquilino era moroso. Per non pagare queste imposte, bisognava ottenere un provvedimento di sfratto da parte de giudice, che veniva emesso dopo un ricorso al Tribunale presentato da un avvocato. Ciò era necessario per evitare che le parti potessero accordarsi per non pagare le imposte sulla locazione. In tal modo nessun affittuario acconsentiva ad accordi ‘fuori pista’. Ma la cosa risultava molto svantaggiosa per i proprietari, perché le tempistiche di sfratto erano (e sono ancora) lunghe.
Le agevolazioni per il 2020
La recente riforma nel Decreto Crescita ha stabilito che per i contratti siglati a partire dal primo gennaio di quest’anno, i canoni di locazione non incassati da chi affitta non sono più tassati a oltranza, cioè sino alla fine del contratto. Ma solo fino alla data dell’intimazione di sfratto per morosità o dell’ingiunzione di pagamento. Nel primo caso si spendono 600-700 euro. La seconda opzione prevede costi da 225 a 810 euro col massimo di 5.000 euro di canoni da riscuotere. Dunque conviene farsi bene i conti. La copia della notifica può essere allegata alla propria dichiarazione, per star tranquilli.
Vecchi contatti, vecchie norme
Quali tasse sugli affitti non riscossi? Cosa accade per chi, invece aveva già rinnovato da tempo l’affitto della casa al mare o in montagna e ora si ritrova con inquilini morosi?
Se il locatore aveva già rinnovato il contratto prima del 2019, purtroppo valgono le regole precedenti. I canoni non percepiti restano tassati fino alla risoluzione del contratto. Ma non si perdono soldi. Il credito di imposta sulle tasse versate a proposito di canoni mai percepiti si potrà godere soltanto dopo il procedimento di convalida dello sfratto per morosità.