Tra gli esseri umani l’uso della parola è tutto. Non solo per comunicare, ma anche per persuadere. E questo può accadere non solo in politica, ma anche nella vita di tutti i giorni. Pure quando ci si reca in un negozio per fare un acquisto.
Altro che coupon per risparmiare! Ci sono tante persone che, davvero con maestria, al momento dell’acquisto in un negozio sono in grado di convincere il negoziante a farsi fare lo sconto. Anche bello grosso. Vediamo allora, al riguardo, quali sono le regole di base, quelle più comuni di persuasione al fine di raggiungere tale scopo.
Quali sono tutte le migliori tecniche persuasive per lo shopping, al fine di ottenere grossi sconti dai negozianti
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Nel dettaglio, tra il venditore e l’acquirente all’interno del negozio, prima di tutto, la trattativa da avviare per provare ad ottenere uno sconto deve essere sempre riservata. In altre parole, è sbagliatissimo chiedere lo sconto in presenza degli altri clienti. Altrimenti la trattativa sfumerà inesorabilmente ancor prima di iniziare.
Inoltre, su quali sono tutte le migliori tecniche persuasive per uno shopping conveniente, c’è anche da dire che alla riservatezza occorre aggiungere pure una buona dose di diplomazia. Per esempio, è sbagliato porsi nei confronti del negoziante in modo tale da chiedere lo sconto perché il prezzo proposto è troppo alto. Decisamente meglio è invece avere un approccio gentile e educato ponendosi nei confronti del venditore come un vero e proprio estimatore del prodotto da andare ad acquistare, o per il quale comunque si nutre un forte interesse. Inoltre, bisognerà evitare di fare domande “chiuse” alle quali il venditore potrebbe rispondere con un sì o con un no. Così come occorre evitare di far capire in maniera diretta ed esplicita al venditore che magari il prodotto che s’intende acquistare è al di fuori del nostro budget.
Dalla tecniche persuasive alla zampata finale per strappare lo sconto al venditore
Mostrare preparazione sul prodotto da acquistare, infatti, renderà la trattativa sullo sconto decisamente più agevole. Piazzando magari, poi, la zampata finale. Ovvero, quella di far capire con delicatezza al venditore che, con un ribasso sul prezzo, si è disposti non solo a tornare, ma anche a diventare eventualmente, ed in tutto e per tutto, dei clienti abituali. E questo specie se l’acquisto comporta un esborso non indifferente. Per esempio, quando si è scelto di acquistare un mobile antico presso un negozio di antiquariato.
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