Nell’ultimo anno c’è un titolo che sta dominando su tutti gli altri ed è Piaggio sostenuto dalla ripresa del mercato delle due ruote. Chi stenta, invece, è Stellantis che, seppure in territorio positivo, nell’ultimo anno ha chiuso con la peggiore performance del settore. Ma quali sono state le migliori e le peggiori azioni del settore automotive alla chiusura della seduta del 4 aprile? Sono proprio Piaggio e Stellantis. Andiamo, quindi, a vedere quali potrebbero essere le prospettive di breve/medio termine per questi due titoli azionari.
Quali sono state le migliori e le peggiori azioni del settore automotive nell’ultimo anno?
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La classifica dell’ultimo anno vedere Piaggio svettare su tutti con un rialzo di oltre il 60%. Questo risultato è stata la naturale conseguenza di un 2022 chiuso con vendita in crescita rispetto al 2021 (+0,95%), ma con dati negli ultimi due mesi dell’anno in buona crescita. Dati che, alla luce della situazione attuale, lasciano intravedere la luce sul 2023.
Al secondo posto, poi, si colloca Iveco Group con un rialzo del 40% costruito in questi primi tre mesi dell’anno al termine dei quali è risultato essere il migliore titolo del settore e tra i migliori di Piazza Affari.
Completa il podio Ferrari che continua la sua costante e inesorabile crescita nel lungo periodo. All’ultimo posto, invece, si colloca Stellantis.
Le indicazioni dell’analisi grafica sul titolo Piaggio
Il titolo Piaggio (MIL:PIA) ha chiuso la seduta del 4 aprile a quota 4,1 €, in rialzo del 2,76% rispetto alla seduta precedente.
La forza del titolo è evidente dal grafico dove la linea tratteggiata nera rappresenta il massimo storico delle quotazioni. Qualunque cosa si guardi, quindi, indica rialzo. Rialzo che potrebbe accelerare qualora venissero superati i massimi storici. I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure inferiori al supporto in area 3,752 €.
Ribasso in arrivo sul titolo Stellantis? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Stellantis (MIL:STLA) ha chiuso la seduta del 4 aprile in ribasso dell’1,38% rispetto alla seduta precedente a quota 16,44 euro.
Tecnicamente il titolo è impostato al rialzo, ma la battuta di arresto subita in prossimità del primo ostacolo lungo il percorso rialzista in area 16,754 € non fa ben sperare per il futuro. D’altra parte il titolo presenta una forza relativa inferiore rispetto al Ftse Mib.
Una conferma della debolezza del titolo si potrebbe avere nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 15,716 €.
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