Ci sono impieghi dove la sicurezza del lavoratore è messa a repentaglio. In Italia, gli infortuni sul lavoro hanno percentuali di casistica molto alte. Purtroppo anche il numero delle morti bianche è preoccupante.
Secondo la mappatura fatta dall’Osservatorio Vega Engineering, solo nel mese di gennaio 2022 sono state 46 le vittime accertate, con una crescita del 12,2% rispetto all’anno precedente. Un’attenta valutazione dei pericoli legati ad alcune tipologie di lavoro e la consapevolezza del lavoratore stesso potrebbero cambiare la situazione.
Nell’articolo analizziamo quali sono le tipologie di rischio maggiore per l’incolumità di lavoratrici e lavoratori e quali sono i soggetti più esposti. In quest’ottica il lavoratore ottiene una guida per capire come agire per proteggersi e cosa fare in caso di infortunio.
Le professioni più pericolose in Italia
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L’Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro riceve ogni anno circa 600.000 denunce di infortunio. Dalle statistiche, i professionisti più a rischio sono agricoltore, muratore, meccanico, magazziniere, autista.
Braccianti e agricoltori raggiungono il numero di vittime più alto, addirittura superiore alle morti sulle autostrade. Molto rischioso il lavoro di cavatore, che però è anche una figura che sta scomparendo.
La velocità richiesta ai lavoranti dei comparti edili e le situazioni di stress e di pericolo ne fanno una sezione molto a rischio. Risultano altrettanto vulnerabili coloro che lavorano sulla rete autostradale e gli autotrasportatori, costretti a operare su strade non sicure e poco manutenute.
Potrebbe sembrare strano, ma anche gli impiegati si espongono a pericoli notevoli per la loro salute. Secondo il Center for Desease Control, la sedentarietà di chi lavora seduto alla scrivania e ritmi di lavoro frenetici sono causa dell’innalzamento dei livelli di colesterolo. I magazzinieri, invece, soffrono di tutte quelle patologie dovute a turni di lavoro molto lunghi e lavoro notturno.
Quali sono le tipologie di rischio maggiore per la salute e la sicurezza sul lavoro e come proteggersi e compilare il modulo dichiarazione di infortunio
Le situazioni di maggior rischio pare dipendano dalla mancanza di misure tecniche di sicurezza aggiornate, sottovalutazione dell’uso di protezioni individuali e mancanza di manutenzione di attrezzature e macchinari.
Inoltre, pare che l’acquisizione di nuovi prodotti chimici e attrezzature comporti grandi rischi per il lavoratore, non adeguatamente istruito all’uso. Il rischio chimico e biologico sono un altro fattore determinante insieme al microclima inquinato e alla presenza di rumori fisici quali vibrazioni, radiazioni ecc.
In caso d’infortunio lieve sul lavoro ci si deve rivolgere immediatamente al datore di lavoro e al medico dell’azienda. Il medico curante o l’ospedale provvederà a indicare la diagnosi e a prescrivere la malattia che il lavoratore farà pervenire tramite modulo dichiarazione d’infortunio. Nel caso d’infortunio grave (oltre 40 giorni di prognosi), questo verrà segnalato all’INAIL e alla Procura della Repubblica che potrà avviare un’indagine.
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