Chi si rende conto di essere vittima di una manipolazione affettiva, spesso, si sente sprofondare nel vuoto. Si tratta di una vertigine sul baratro, generata dalla consapevolezza di aver vissuto in una romantica menzogna. La vergogna, l’imbarazzo, il dolore, prendono il sopravvento. Chi ha sperimentato il rapporto con un narcisista, il più delle volte, ha reso l’umiliazione una componente della propria vita quotidiana, tanto da far passare questa sensazione squalificante come qualcosa di normale. Se la consapevolezza può colpire duramente come un sasso scagliato sulla fronte, è importante ricordare che si tratta del primo passo per un’esistenza migliore. Riconoscere quali sono le differenze tra narcisista covert e overt, ad esempio, è un modo per codificare i comportamenti del partner, qualora dovesse accendersi un campanello d’allarme.
Infatti, il grande problema di chi si rapporta con questi personaggi, risiede nel fatto che si tratta di individui camaleontici, con abilità persuasive innate. Inoltre, si tende a identificare il narcisista con un personaggio istrionico, che ama stare al centro dell’attenzione e affascinare. Del resto, spesso è così. Eppure le sfumature della psiche umana sono infinite. Il narcisista overt e quello covert, sono le due facce della stessa medaglia.
Quali sono le differenze tra narcisista covert e overt
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Quando realizza di essere stato scoperto, il narcisista sperimenta la stessa sensazione di vuoto interiore che ha dovuto subire la vittima. Non bisogna avere timore di ammettere la propria condizione di parte lesa, mentre è fondamentale reagire, anche avvalendosi di un supporto psicologico professionale, se necessario.
Il narcisista overt
Nella prima fase, durante la quale la vittima viene idealizzata, il narcisista overt, di carattere spiccatamente istrionico, si da all’ostentazione della propria magnificenza. Potrebbe spendere in caviale e champagne, piuttosto che prodursi in regali costosi e sfarzose villeggiature ai tropici. Questi soggetti sono capaci di far vivere, all’oggetto delle loro trame, delle emozioni intensamente positive.
Il guaio è che sapranno anche ferirle, ingannarle. La loro adorazione diventerà la ragnatela in cui sapranno isolare la vittima dai propri cari. Quest’ultima, vivrà lungamente nel ricordo dei primi tempi felici, in cui era trattata come una Dea. Purtroppo, questa suggestione rischia di rendere difficile l’ammissione del problema. Anche perché, il narcisista overt, farà di tutto per convincere la malcapitata di essere psicopatica o pazza, affermando di essere lui la vittima.
Il soggetto covert
Il narcisista covert, nella prima fase, eleva la vittima senza grossi sfarzi, ma squalificando sé stesso. Magari, proclamando l’assoluta impossibilità di sopravvivere senza l’ausilio della partner. Il vittimismo, l’introversione, la tendenza a compiacersi del proprio male di vivere, andranno a connotare praticamente da subito questi individui.
Il narcisista covert potrebbe suscitare un senso di materna protezione. In questo, risiede tutta la sua attitudine corrosiva. Sono persone che si rendono inattaccabili, poiché piangono tutto il giorno sé stesse e sono abili a suscitare immotivati sensi di colpa. La vittima si sentirà eternamente in dovere di accudire il proprio carnefice, se non riesce a svegliarsi. Magari, comunicando maggiormente con parenti amici, e chiedendo loro un aiuto concreto.
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