Quali sono le azioni che saliranno?

Qualcuno potrebbe pensare che con un mercato che sale come nelle ultime sedute, la migliore strategia possibile sui mercati potrebbe essere quella di vendere azioni. In realtà sarebbe un approccio sbagliato ai mercati azionari. In Borsa si perdono soldi ma non si può guadagnare facendo questo.

Bisogna seguire il trend principale e sfruttare fino in fondo il movimento direzionale. Andiamo, quindi, a individuare quali sono le azioni che saliranno con più elevata probabilità a seguito di questo rialzo che va avanti ormai da qualche giorno.

Dopo che è partito l’atteso ritracciamento, questo potrebbe essere il momento giusto per acquistare azioni Covivio.

I segnali di acquisto dell’analisi grafica

Il titolo Covivio (MIL:COV) ha chiuso la seduta del 12 settembre a quota 56,20 euro in rialzo del 2,65% rispetto alla seduta precedente.

Come si vede dal grafico, dopo un periodo di accumulazione in prossimità di area 54 euro, con la seduta del 12 settembre abbiamo avuto un segnale di acquisto sia del BottomHunter che dello Swing Indicator. Ci sono, quindi, tutti i presupposti affinché le quotazioni raggiungano almeno l’obiettivo più probabile in area 57,40 euro (I obiettivo di prezzo). A seguire, poi, l’obiettivo successivo potrebbe andare a collocarsi in area 61,20 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione rialzista, invece, potrebbe posizionarsi in area 65 euro (III obiettivo di prezzo).

La rottura di area 55,05 euro, invece, e quella successiva di area 54 euro potrebbero favorire una nuova accelerazione ribassista.

covivio

Quali sono le azioni che saliranno? Le raccomandazioni degli analisti

Qualunque sia l’indicatore utilizzato, le azioni Covivio risultano essere sottovalutate. Mediamente la sottovalutazione stimata dagli analisti risulta essere compresa nel range 30%-40%.

Per gli analisti che coprono il titolo, invece, la sottovalutazione, considerando il prezzo obiettivo a un anno, è di poco superiore al 10%. L’aspetto da sottolineare, però, è quello legato alla dispersione delle previsioni dei diversi analisti che risulta essere superiore alla sottovalutazione media. Ciò vuol dire quest’ultima non è statisticamente significativa.

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