In Italia, per lavorare alle dipendenze, e quindi con i vincoli di subordinazione, ci sono tante tipologie di contratti che si possono sottoscrivere. Per un occupato la condizione e la situazione ottimale è chiaramente quella che è rappresentata dal prestare servizio con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Pur tuttavia, spesso prima di arrivare al tempo indeterminato si passa da forme contrattuali di lavoro che sono decisamente meno stabili e, quindi, tendenzialmente precarie. Anche se il rapporto di lavoro è e resta di tipo subordinato.
Per esempio, c’è il contratto di lavoro intermittente e quello di somministrazione. Ma anche, per i giovani, il contratto di apprendistato ed il contratto di lavoro part-time che, per intenderci, è quello con il quale si lavora per mezza giornata.
Ma il contratto che rappresenta in tutto e per tutto il trampolino di lancio, per il passaggio al tempo indeterminato, è il contratto di lavoro a tempo determinato. Con il passaggio che può essere imposto dalla Legge, quando non ci sono più possibilità di rinnovo o di proroga. Oppure è direttamente il datore di lavoro, di propria iniziativa, a stabilizzare la persona che è occupata a tempo determinato.
Quali sono i vantaggi del contratto di lavoro a tempo indeterminato
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Lavorare con un contratto a tempo indeterminato significa ambire al cosiddetto posto fisso. Così come a livello contrattuale con il tempo indeterminato si ottiene il massimo dei vantaggi ed anche delle tutele.
Con il tempo indeterminato, infatti, non ci sono solo le ferie pagate. Ma anche altre tutele di estrema importanza come la maternità e la malattia. Inoltre, con un contratto a tempo indeterminato vige la massima copertura pure in caso di eventuali infortuni sul lavoro. Ecco, quindi, quali sono i vantaggi del contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Gli altri vantaggi del posto fisso, dalla tredicesima al merito creditizio
In più, chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato gode in genere, agli occhi delle banche, di una migliore valutazione creditizia. Rispetto invece a chi ha un contratto di lavoro precario. E quindi è più facile l’accesso al credito. Dai finanziamenti ai prestiti, fino ad arrivare al mutuo da sottoscrivere per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale. Così come chi ha il posto fisso prende, tra l’altro, pure la tredicesima e, in caso di crisi aziendale, può accedere agli ammortizzatori sociali. Che sono rappresentati, principalmente, dalla Cassa Integrazione Guadagni che a sua volta può essere ordinaria, straordinaria o in deroga.
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