Quali sono i lavori più redditizi in Italia

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Anzitutto, bisogna fare una premessa e cioè chiedersi se chi dichiara di più, in realtà, guadagna di più. Se ci fidiamo della trasparenza ed onestà degli italiani, alla domanda: “quali sono i lavori più redditizi in Italia?”, risponderemo: quelli pubblici. Ma allo stesso tempo, si osserverà che sia strano che proprio i lavori pagati dallo Stato, siano quelli più redditizi. Infatti, come sappiamo, si tratta di attività in cui la dichiarazione dei redditi è quasi superflua, perché tassati automaticamente, sulla base di importi trasparenti. In linea con quando indicato, lOsservatorio sui Lavoratori Dipendenti e Indipendenti, pubblicato dall’INPS, ha accertato che chi ha un impiego pubblico dichiara redditi più alti. Non a caso, nel 2019, gli impiegati pubblici hanno dichiarato, in media, circa 33.527 euro.

Quali i risultati dell’indagine INPS

All’apparenza, quindi, i lavoratori pubblici, indipendenti e dipendenti, avrebbero un reddito superiore di chi ha un negozio o lavora come artigiano. Senonché, gli ulteriori dati, relativi alle altre categorie di lavoratori, sono i seguenti: i lavoratori privati hanno avuto redditi medi pari a, circa, 22.781 euro, gli artigiani hanno dichiarato intorno ai 20.492 euro, mentre i negozianti, in media, 20.414 euro.

Insomma, il tutto, in base ai dati INPS e a quanto dichiarato dai predetti soggetti. Inoltre, si specifica che siffatta indagine, ha immortalato la situazione economica, precedente all’ondata pandemica. Quindi, nel rispondere alla domanda su quali siano i lavori più redditizi in Italia, risponderemo: i lavoratori pubblici, ben consci del punto di domanda che accompagna siffatta analisi.

Infatti, non si capisce se, effettivamente, questi siano i lavoratori che guadagnano di più, o semplicemente quelli che devono dichiarare, realmente, quanto guadagnano. Gli altri, invece, potrebbero guadagnare di più e dichiarare meno, in ipotesi. Inoltre, altra osservazione che è stata operata, sempre con riferimento al mondo del lavoro, è che si è registrata una contrazione del lavoro indipendente, soprattutto per il settore artigiano. All’opposto, nel complesso, il lavoro dipendente, soprattutto in ambito privato, è cresciuto del 13%. Nello stesso tempo, poi, sono aumentati anche i dipendenti del pubblico impiego, considerato il gran numero di posti messi a concorso, in tutti i settori pubblici, negli ultimi anni.

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