Il 16 giugno vi è stato il pagamento della prima rata dell’IMU. Si tratta di un’imposta che si paga per tutte le seconde case. All’opposto, è prevista l’esenzione, per legge, per le prime case di abitazione. Tuttavia, ci sono dei casi particolari in cui l’IMU sulla seconda casa o non si paga o si può pagare in maniera ridotta. Vediamo quali. Anzitutto, per conoscerli, bisogna rimanere aggiornati sulla normativa e controllare cosa stabilisce il regolamento comunale di appartenenza. La Legge di Bilancio 2022 ha espresso i casi di esenzione e riduzione. I Comuni, tuttavia, possono prevedere una disciplina più dettagliata al riguardo, quindi ci possono essere delle variazioni da una zona all’altra.
Partiamo dai casi di esenzione. Ebbene, essa spetterà per la ex casa coniugale o familiare. Quindi, quando questa, in sede di separazione o divorzio, sia stata assegnata ad uno dei coniugi con provvedimento giudiziario, spetterà l’esenzione. Ciò, anche se il coniuge affidatario non sia il proprietario dell’immobile.
Casi di riduzione dell’IMU sulle seconde case
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Sono varie le possibilità, per i possessori di seconde case, di poter usufruire delle agevolazioni fiscali sull’IMU nel 2022. Come indicato, il consiglio è sempre quello di controllare, preventivamente, cosa stabilisce il regolamento comunale. Sicché, chiariti quali sono i casi di esenzione, passiamo a quelli di riduzione. In generale, essi sono i seguenti:
- case inagibili o inabitabili. In tale ipotesi, se l’abitazione è inagibile o inabitata, scatterà la riduzione del 50%. Questa riduzione va calcolata sulla base imponibile da dichiarare ai fini IMU. Quindi, la dichiarazione IMU, che va presentata entro il 30 giugno, dovrà contenere l’attestazione di inagibilità o inabitabilità, redatta da un tecnico abilitato;
- immobili storici e artistici. In questa ipotesi, la riduzione del 50% opererà a prescindere sia dall’utilizzo che dalla concessione in affitto o in comodato a terzi;
- case affittate con canone concordato. Dunque, se il proprietario affitta la propria seconda casa con un contratto a canone concordato, l’IMU si riduce al 75%.
Quali sono i casi di esenzione e di riduzione IMU per le seconde case e a quali condizioni operano
Tra gli altri casi di riduzione abbiamo le abitazioni in comodato a figli o genitori. In tale caso, il requisito richiesto è che l’utilizzatore dell’immobile abbia una sola abitazione e risieda nello stesso Comune. Inoltre, detta agevolazione spetta solo per le abitazioni non di lusso, quindi con categoria catastale diversa da A/1, A/8 e A/9. In più, il contratto deve essere registrato e l’abitazione utilizzata come principale. Infine, un ulteriore caso di riduzione si ha con abitazioni di soggetti non residenti in Italia. In questa ipotesi di riduzione al 50%, i beneficiari sono i pensionati non residenti in Italia.
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