Quali sono conseguenze per chi rinuncia all’eredità e quali sono gli effetti su tutti gli altri eredi

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Con l’apertura di una dichiarazione di successione maturano dei diritti e anche dei poteri in capo ai soggetti legittimi che sono chiamati a ereditare. Ma detto questo, gli eredi hanno il potere e il diritto non solo di accettare l’eredità, ma anche di esercitare la relativa rinuncia.

Al riguardo c’è da dire, prima di tutto, che ai sensi di Legge l’esercizio della rinuncia all’eredità ha un effetto che è retroattivo. Il che significa che è come se, al momento dell’apertura della successione, il soggetto non fosse stato mai chiamato in causa a ereditare. Ma perché, in realtà, si dovrebbe rinunciare all’eredità? Vediamo di dare subito al riguardo una risposta. Quella più comune quando si esercita questa scelta.

Quali sono conseguenze per chi rinuncia all’eredità e quali sono gli effetti su tutti gli altri eredi

Rinunciare o accettare un’eredità può essere, tra l’altro, frutto di una convenienza puramente economica. In quanto, per esempio, l’erede può esercitare la rinuncia all’eredità basandosi sul fatto che, rispetto al patrimonio e ai crediti, in realtà l’esposizione debitoria per l’asse ereditario è superiore.

Chiarito quali sono le conseguenze per chi rinuncia all’eredità, vediamo ora di approfondire ulteriori e importanti aspetti quando si apre una successione. A partire dai costi, in quanto la rinuncia all’eredità nella maggioranza dei casi non è gratis. Ci sono, infatti, le imposte da pagare.

Precisamente, l’imposta di bollo e l’imposta di registro, procedendo per la rinuncia all’eredità presso la cancelleria del Tribunale oppure ricorrendo a un notaio. In quest’ultimo caso, però, il costo lieviterà inesorabilmente, in quanto dovrà essere riconosciuta la parcella al professionista. Questo ai sensi dell’articolo 519 del Codice civile.

Cosa succede nel caso in cui ci sia la rinuncia di uno o più soggetti?

In caso di rinuncia all’eredità, da parte di uno o più soggetti, scatta il subentro. Un subentro che, ai sensi di Legge, è disciplinato, così come è previsto e disposto dal Codice civile, in corrispondenza dell’articolo 467, con il cosiddetto principio di rappresentazione. Questo significa che, in caso di rinuncia all’eredità, da parte di un soggetto quando si apre la successione, a subentrare sono i figli oppure i discendenti.

In più, c’è anche da precisare che i tempi di rinuncia all’eredità, così come impone la dottrina e la giurisprudenza, sono stabiliti allo stesso modo del caso di accettazione. Ovverosia, l’accettazione o la rinuncia all’eredità deve essere effettuata entro un termine massimo di dieci anni. A partire dall’apertura della successione.

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