La questione crisi economica legata alla pandemia, già nella prima ondata, ha avuto come conseguenza il rinvio di taluni versamenti fiscali. Anche adesso, tuttavia, le associazioni di categoria si fanno sentire e trapelano le prime notizia riguardo a taluni differimenti. Allora, ci chiederemo: “quali rinvii per i versamenti fiscali sono al vaglio del Governo?”. Cerchiamo di capire cosa è in fermento su siffatti tipi di oneri. In particolare, si sta facendo largo l‘ipotesi di rinviare le scadenze fiscali del 10 dicembre aventi ad oggetto le rate della rottamazione-ter e di quelle del saldo e stralcio. Qualora il Governo dovesse approvare la manovra tra stasera e domani, si tratterà di un’iniziativa del valore di 950 milioni di euro. Essa è tanto più sacrificata in quanto interverrà, dopo la già avvenuta proroga dei versamenti di IRPEF, IRES e IRAP che erano in scadenza per il 30 novembre.
Come è stata concepita la manovra e quali effetti potrebbe produrre
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Quindi, abbiamo visto quali rinvii per i versamenti fiscali sono al vaglio del Governo e quali, invece, sono stati già approvati. In particolare, si è visto che il rinvio dei pagamenti di IRPEF, IRES e IRAP, ha comportato una sospensione riservata alle partite Iva. Inoltre, la proroga ha interessato le imprese con fatturato o introiti inferiori a 50 milioni di euro ed un calo delle entrate di almeno il 33%. Detto calo viene calcolato con riferimento al primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. In corso di definizione, invece, è il parametro selettivo per lo stop ai pagamenti di dicembre. Si tratterebbe dei versamenti fiscali riguardanti l’IVA, le ritenute e delle addizionali del 16 dicembre. In teoria, anche qui il periodo di riferimento dovrebbe essere quello di novembre 2020 su novembre 2019. Invece, la diminuzione del volume d’affari da tenere in considerazione non dovrebbe essere quello del 33% ma del 50%. Su tutto ciò, tuttavia, c’è ancora una certa indecisione, da risolvere in ambito parlamentare.
Conseguenze delle proroghe
Naturalmente, come la coperta che scopre da un lato per coprire dall’altro, anche le manovre fiscali, accontentano e tolgono allo stesso tempo. Non potrebbe essere diversamente, d’altronde! Infatti, il rinvio dei versamenti fiscali potrebbe significare dover rinunciare ad erogare a Natale 500 euro ai dipendenti che sono stati in cassa integrazione Covid. In compenso, però, dovrebbe essere anticipato al mese di dicembre, il cashback da 150 euro per le spese sostenute con strumenti di pagamento elettronici.