Ha diritto alla pensione di invalidità chi può certificare la presenza di malattie e menomazioni per le quali si può richiedere di beneficiare di agevolazioni e aiuti. Occorre tuttavia capire cosa si intende per “invalido civile”, come si ottiene il riconoscimento di inabilità, quali i requisiti necessari e gli accertamenti cui sottoporsi. Ciò perché esistono tabelle che consentono di individuare la percentuale di invalidità e i corrispondenti sostegni cui si ha diritto.
L’articolo 38 della Costituzione italiana
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Ciò perché non tutte le patologie conferiscono l’accesso alle prestazioni assistenziali, all’esenzione dal ticket sanitario o all’assegno pensionistico. Conviene pertanto informarsi su quali malattie danno diritto all’invalidità civile e chi può richiedere la pensione prima di inoltrare domanda all’Inps. Lo Stato italiano assicura protezione e supporto “a tutti i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere”. L’articolo 38 della Costituzione italiana tutela così le categorie più deboli, bisognose di forme assistenziali per garantirsi sostentamento.
Quali malattie danno diritto all’invalidità civile e chi può richiedere la pensione?
A disciplinare l’erogazione di prestazioni economiche e assistenziali a favore degli invalidi intervengono l’art. 1 della legge dicembre 1996 n. 662 e la legge dicembre 2007 n. 247. Il dettato giuridico è teso ad accertare non solo il possesso, ma anche la conservazione dei requisiti amministrativi da parte del beneficiario delle agevolazioni statali.
Rientrano nella categoria dell’invalidità civile i mutilati, i ciechi e i sordi, gli invalidi civili e i soggetti affetti da talassemia e drepanocitosi. Il Ministero della Salute ha individuato, col decreto del 5 febbraio 1992, nel 33% la soglia minima di accesso alle misure assistenziali ed economiche. Secondo quanto detta la Legge 118/1971 l’invalidità civile descrive una compromissione del funzionamento fisico e/o psichico del soggetto. Invalido è pertanto chi presenta una permanente condizione di ridotta capacità lavorativa non inferiore al 33%, ovvero ad un terzo.
L’istituto di Previdenza sociale ha provveduto a stilare una tabella che contempla una lista delle malattie suddivise per tipologia. Accanto a ciascuna patologia compare la percentuale di invalidità e i corrispondenti benefici cui la patologia conferisce diritto.