Quali le proposte per salvare i bagni d’estate…

Quali le proposte per salvare i bagni d’estate…

Nell’ambito delle questioni sul rilancio dell’economia, si pone quella delle ripercussioni del coronavirus sulle vacanze degli italiani. Infatti, considerati i rischi connessi al contagio, molti avranno pensato di non andare in vacanza oppure di disdire quelle gia’ prenotate. Quali le proposte per salvare i bagni d’estate?

Insomma, un altro settore, quello basato sul turismo balneare, che si appresta a subire enormi perdite economiche. A fronte di questo rischio, si e’ posto il problema delle soluzioni da offrire per evitare un completo tracollo del comparto turistico . Gia’ qualche mese fa si era profilata l’idea della misura del distanziamento tra gli ombrelloni e della disinfezione quotidiana di tutta la strumentazione balneare. Oggi, e’ stata addirittura avanzata una nuova proposta, da parte di un’azienda modenese, che ha progettato pannelli divisori in plexiglass tra gli ombrelloni.

Piu’ specificamente, si tratterebbe di box trasparenti con pareti in plexiglass e profili in alluminio, di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza. Quindi, tra le soluzioni ci sarebbe quella di lasciare almeno 3 metri tra un ombrellone e l’altro e in aggiunta si potrebbero apporre dette pareti divisorie. Ma, almeno per ora, si tratta solo di un’idea. Inoltre, rispetto ad essa si registreranno i contenti e gli scontenti.

Quali le proposte per salvare i bagni d’estate? Valutazioni vacanziere…

La task force di esperti, sempre nella prospettiva del bilanciamento tra misure anti-Covid e rilancio economico, si sta interrogando su quale dovra’ essere il destino delle vacanze estive. Sicuramente, come detto, dovra’ essere garantito il distanziamento tra bagnanti. Di base, si e’ pensato ad un distanziamento tra ombrelloni e ad una valorizzazione del turismo di prossimita’. Per quest’ultimo si intende la valorizzazione delle aree piu’ defilate rispetto a quelle generalmente piu’ affollate. Quindi, si direbbe, soluzioni alternative a quelle basate sui “luoghi comuni”.

In altre parole, il monito sarebbe: “piu’ ti isoli piu’ sei al sicuro, anche al caldo”. L’idea dei box in plexiglass appare affascinante e prima facie in linea con le esigenze. Ma tra le domande che fanno capolino, potrebbe sorgere quella relativa ai costi occorrenti per realizzare il progetto. Non ultima, inoltre, la domanda sul se il Governo finanziera’ l’iniziativa, trattandosi comunque di uno strumento per assicurare il rispetto delle misure di contenimento anti-Covid-19. Detti dubbi, dovranno essere soddisfatti in vista della fase 3 che sembra (ma non e’) ancora lontana…

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