La cartella esattoriale è sostanzialmente l’ultimo passo e l’ultimo atto con cui il Fisco, per la pretesa tributaria, intima al contribuente di mettersi in regola. Ovverosia di saldare il debito fiscale per evitare poi l’attivazione delle procedure di espropriazione forzata. Un contribuente che non paga le tasse, quando i debiti fiscali sono iscritti a ruolo, rischia infatti i pignoramenti, i fermi amministrativi ed anche le ipoteche.
E questo anche indipendentemente dall’importo da pagare. Ovverosia, la cartella esattoriale può arrivare anche semplicemente per un’annualità del bollo auto non pagata. E quindi per importi che in genere sono molto contenuti.
Quali cartelle esattoriali si annullano e quali si possono pagare a rate
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Così come i debiti fiscali iscritti a ruolo possono essere invece rilevanti quando non è stata versata l’IVA. Oppure quando non sono stati effettuati, entro le scadenze previste, i pagamenti dell’IRPEF a saldo e/o in acconto. Ma, detto questo, quali cartelle esattoriali si annullano? Di sicuro si annullano tutte le cartelle esattoriali che sono notificate fuori tempo massimo. Rispetto a quelli che sono i termini di prescrizione ai sensi di legge. Per esempio, il bollo auto si prescrive in tre anni. Ed, in linea generale, i tributi locali si prescrivono in cinque anni e le tasse dovute allo Stato, invece, si prescrivono in dieci anni.
Come si pagano a rate i debiti fiscali, anche in dieci anni
Se la pretesa tributaria del Fisco è legittima, invece, il contribuente per evitare le procedure esecutive non può far altro che pagare. Ed in tal caso, nella stragrande maggioranza dei casi, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione tende sempre la mano al contribuente che, per pagare un po’ alla volta, potrà attivare un piano rateale. Con il rimborso che in certi casi può arrivare anche a ben 120 rate mensili. E quindi con un piano decennale di rientro dal debito fiscale.
Senza che sia necessario recarsi presso gli uffici del Fisco, il piano di pagamento a rate per le cartelle esattoriali si può chiedere comodamente online dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione muniti di un’identità digitale. Ovverosia con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Oppure, ancora, utilizzando la Carta d’Identità Elettronica (CIE).
In più, per l’accesso all’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, le imprese ed i professionisti si possono autenticare pure con le credenziali rilasciate dal Fisco. Ovverosia con il codice fiscale, con la password e con il codice PIN.
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