Con più di 40 anni di copertura assicurativa si può ben parlare di insegnanti di lungo corso che hanno speso l’intera esistenza al servizio della scuola. Dopo anni e anni di fatica si consegue il traguardo pensionistico con una storia contributiva che assicura assegni dignitosi. Per individuare in modo preciso quale sarà l’importo della pensione di un docente con 41 anni di contributi dobbiamo valutare alcune variabili. Anzitutto conviene ricordare che rimandare il momento del pensionamento e continuare ad insegnare garantisce maggiori soddisfazioni sotto il profilo economico.
La Redazione ha già fornito risposto ai Lettori desiderosi di sapere “Di quanto aumentano le pensioni degli insegnanti per ogni anno di contributi INPS in più?”. Le informazioni presenti nell’articolo riportano nello specifico l’incremento dei ratei mensili in relazione all’età in cui il docente inoltra richiesta di trattamento pensionistico. Se si intende sapere quale sarà l’importo della pensione di un docente con 41 anni di contributi INPS non ci si potrà attendere una risposta assolutamente precisa. E ciò perché il calcolo dell’ammontare del trattamento potrebbe risentire dell’eventuale percezione da parte del lavoratore di indennità integrative e importi accessori. Tuttavia si possono ipotizzare alcuni casi specifici e valutare l’impatto dell’età sugli assegni anche a prescindere da eventuali aumenti di stipendio.
Quale sarà l’importo della pensione di un docente con 41 anni di contributi INPS?
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Formuliamo previsioni a partire dall’ammontare degli stipendi vigenti dal 2019 che sono pari a 1.959 euro per il docente che rientra nella classe 28. Per il personale che invece è già in classe stipendiale 35 l’importo mensile della retribuzione corrisponde a 2.029 euro. A partire da questi presupposti si può dunque ipotizzare con buona approssimazione quale sarà l’importo della pensione di un docente con 41 anni di contributi INPS.
Soprattutto se si considera che per il calcolo del rateo mensile bisognerà avvalersi non solo del sistema retributivo, ma anche contributivo. La quota dell’assegno pensionistico spettante si individua infatti secondo il meccanismo contributivo per il montante accumulato dopo il 31/12/1995. Pertanto converrebbe, laddove possibile, rinviare di qualche anno l’uscita dalla scuola perché alla maggiore anzianità anagrafica corrisponderebbero assegni più alti. A titolo esemplificativo, si consideri il caso di un insegnante di scuola media con classe 35 e in possesso di 41 anni di contribuzione. Se decidesse o si trovasse nelle condizioni di poter accedere alla pensione nel 2023 percepirebbe un rateo previdenziale di 1.900 euro. Per approfondimenti rimandiamo al portale ufficiale dell’INPS in cui è possibile effettuare simulazioni sul proprio futuro pensionistico tramite la combinazione di più variabili.