Avere un amministratore ligio ai propri doveri è fondamentale per il benessere di tutti i condomini. Ecco i doveri e come si stabiliscono i suoi compensi.
L’aumento del costo della vita continua a mettere in difficoltà tantissime famiglie, soprattutto quelle monoreddito. Nonostante i tanti aiuti da parte del Governo per chi ha un reddito basso, si pensi alla Carta Solidale, arrivare alla fine del mese è sempre più complicato. Tale stato di cose, ci rende sempre più oculati non solo nella spesa giornaliera ma in tutte le situazioni che richiedono un esborso di denaro. Tra queste rientra anche la parcella del nostro amministratore di condominio. Sono in tanti a chiedersi se ciò che si paga sia congruo, se sia possibile risparmiare, se il suo operato sia corretto ecc. Ma soprattutto, quale potrebbe essere la parcella giusta? Prima di rispondere al quesito è necessario conoscere i compiti e le responsabilità di un amministratore di condominio, che non sono di scarsa importanza. Un condominio gestito bene è fondamentale per la serenità e le tasche di tutti i condomini.
Compiti principali dell’amministratore
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A stabilire i compiti dell’amministratore è il nostro codice civile, in particolare l’art.1130 riporta un preciso elenco di doveri cui è tenuto. Pertanto l’amministratore deve eseguire le deliberazioni dell’assemblea, convocarla annualmente per l’approvazione del rendiconto condominiale, curare l’osservanza del regolamento condominiale, disciplinare l’uso delle cose comuni. Nonché la fruizione dei servizi nell’interesse comune. Inoltre deve riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio, compiere atti conservativi relativi alle parti comuni. Deve eseguire gli adempimenti fiscali e curare la tenuta dei registri di anagrafe condominiale, dei verbali delle assemblee, di nomina e revoca amministratore e contabilità. Deve poi conservare l’integrale documentazione sulla propria gestione, fornire al condomino richiedente l’attestazione relativa ai pagamenti degli oneri condominiali ed eventuali controversie in corso. Infine deve redigere il rendiconto condominiale annuale della gestione e convocare l’assemblea per la sua approvazione entro 180 giorni.
Quale potrebbe essere la parcella giusta per l’attività svolta da un amministratore di condominio
Dall’elenco dei suoi doveri, emerge un’importante responsabilità e un bel po’ di compiti gravanti sull’amministratore. Va da sé, quindi, che per la sua attività l’amministratore dovrà essere pagato. Ma quanto? L’amministratore sarà libero di presentare il preventivo che ritiene più giusto in base all’attività che dovrà svolgere. Solitamente si tiene conto della grandezza dell’edificio, del tipo di unità immobiliari, se sono box auto, abitazioni o uffici. Solitamente se vi sono abitazioni la parcella è più alta. Nonché del numero di condomini.
Per un edificio composto da circa 15/20 condomini la parcella potrebbe aggirarsi tra i 1.500/2.000 euro. Inoltre per quanto riguarda l’amministrazione per interventi straordinari, ovvero non prevedibili, l’amministratore potrebbe chiedere al momento del conferimento dell’incarico un compenso ulteriore. Ad ogni modo, l’assemblea condominiale, prima di nominare il suo amministratore esaminerà una serie di preventivi e deciderà poi quale scegliere. L’art. 1129 del codice civile inoltre stabilisce che all’atto dell’accettazione della nomina o rinnovo, l’amministratore deve specificare analiticamente l’importo dovuto come compenso per l’attività svolta. In mancanza la sua nomina sarà nulla. Qualora l’amministratore voglia farlo gratuitamente, la gratuità della sua prestazione dovrà essere specificata nella delibera di conferimento dell’incarico. Ovviamente avrà diritto poi al rimborso delle spese sostenute.